Cambio al vertice del Comitato Grandi Cru d’Italia. L’assemblea annuale ha eletto Valentina Argiolas, a capo del marketing e della comunicazione di Argiolas, come nuova presidente dell’associazione nata nel 2005 per tutelare e sviluppare il prestigio delle aziende vitivinicole italiane e che riunisce circa cento tra le etichette più rappresentative della qualità del vino italiano.
Argiolas succede a Lucio Tasca d’Almerita, giunto a fine mandato. Sarà affiancata dal vice presidente esecutivo, Paolo Panerai.
Intanto l’azienda con sede a Serdiana (Cagliari), operante per il 95% nel canale horeca e per il 65% nel mercato italiano, ha aderito al progetto nazionale Viva, avviato dal ministero dell’Ambiente nel 2011 per promuovere la sostenibilità della vitivinicoltura in Italia migliorando le prestazioni della filiera vitivinicola attraverso l’analisi di quattro indicatori: aria, acqua, territorio e vigneto. “L’adesione al progetto comporta dei costi aggiuntivi rispetto alle pratiche di agricoltura convenzionale – commenta Valentina Argiolas – ma è fondamentale per la tutela dell’equilibrio naturale e anche perché ci spingerà a convincere anche chi ci sta attorno a operare in maniera più sostenibile”.
Un altro progetto significativo riguarda la crescita in ambito Asia Pacific, che per Argiolas vale il 20% del fatturato complessivo. L’azienda sarda si è unita a Tasca d’Almerita, Ceretto e Castello di Ama affidando al gruppo Certa la gestione commerciale, del branding e della comunicazione in quella parte del mondo. L’obiettivo è soprattutto quello di crescere in Cina, ma da soli non è facile e per questo motivo Argiolas ha unito le forze con altre realtà. “Uno degli ostacoli più rilevanti – afferma Valentina Argiolas – consiste nel rapido turnover di collaboratori locali, che siano italiani trasferiti in Cina o direttamente cinesi. Questo ed altri problemi ci hanno fatto capire che da soli possiamo far poco e che dobbiamo interagire con forze presenti nel territorio, dove operiamo ormai da dieci anni e non senza difficoltà”.
Fondata da Keti Mazzi, Certa era inizialmente una società utilizzata da Ceretto e Tasca (da cui il nome frutto di un acronimo) per sostenere l’export asiatico, oggi estesa anche ad Argiolas e Castello di Ama. Nel 2017 ha movimentato circa 300 mila bottiglie nel territorio del Far e Middle East, per un valore di poco inferiore ai 3 milioni di euro. Il business plan 2018 prevede un incremento del 15% e a cinque anni si punta a crescere del 50 percento. “I nostri servizi – afferma Mazzi – sono condivisi dalle quattro società che operano in regioni distinte e pertanto non ragionano da concorrenti diretti, ma hanno voglia di crescere assieme e di integrarsi in un mercato chiave, senza alcun segreto dal punto di vista commerciale e condividendo anche gli importatori pur di riuscire a centrare la crescita”, afferma la fondatrice, che nella sede di Hong Kong ha realizzato anche una sala tasting per organizzare le degustazioni di vini italiani.