La mega operazione di fusione tra i due giganti della birra, AbInbev e SabMiller, spinge Peroni verso una nuova proprietà giapponese. La cessione del marchio fondato nel 1846 a Vigevano da Francesco Peroni è stata posta come condizione per il closing da AbInbev e il nuovo acquirente della ‘bionda’ più popolare d’Italia, secondo quanto riporta il quotidiano nipponico Yomiuri, dovrebbe essere Asahi Group Holdings, pronta a presentare un’offerta che si dovrebbe aggirare sui 400 miliardi di yen, pari a 3,12 miliardi di euro al cambio attuale, per assicurarsi oltre a Peroni anche l’olandese Grolsch, anch’essa di proprietà di SabMiller. Tali cessioni sarebbero necessarie per ottenere il via libera dall’Unione Europea in chiave antitrust. Nell’operazione si è dunque inserita Asahi, interessata a un punto d’appoggio in due Paesi strategici per i consumi in Europa, continente dove la sua presenza è debole e nel quale è interessata a espandersi per far fronte alla competizione sempre più agguerrita dopo la fusione tra AbInbev e SabMiller, che darà vita a un colosso in grado di controllare il 30% del mercato globale delle birre. Se andasse in porto, si tratterebbe della seconda maggiore acquisizione da parte di una holding giapponese delle birre dopo quella messa a segno nel 2009 da Kirin Holdings, principale competitor di Asahi, per assicurarsi il brand australiano Lion Nathan. Peroni, che opera nel mercato con nove brand tra cui Tourtel, Wührer e Nastro Azzurro, era stata acquisita a sua volta da SabMiller nel 2003.