Con un “laser focus” puntato sul consumatore, il gruppo francese Pernod Ricard che controlla, tra gli altri, i brand Absolut (vodka) e Jameson (whisky), punta a crescere del 5% a medio termine per superare il concorrente Diageo (Gran Bretagna) nella classifica dei leader mondiali del comparto spirits. Secondo quanto riporta la stampa britannica, Il quarantaduenne Alexandre Ricard, che a febbraio è diventato presidente e amministratore delegato della società fondata dal nonno Paul, ha affermato: “Ci stiamo trasformando dall’approccio centrato sui brand a quello centrato sul consumatore e questa dev’essere la pietra miliare delle nostre priorità. Abbiamo assolutamente bisogno di rafforzare il focus sul cliente finale, utilizzando le nuove tecnologie e impiegando più tempo per studiarne le necessità”. Ricard ha aggiunto il consumatore non è più fedele a un brand specifico, ma fa riferimento a una gamma di prodotti per differenti occasioni e il brand vincente sarà quello con cui il consumatore si identificherà e a cui riferirà le proprie emozioni. Secondo Gilles Bogaert, direttore delle operazioni finanziarie, il gruppo sarà in grado di superare Diageo, attuale dominatore della classifica internazionale delle vendite con circa 14 miliardi di sterline (ma in crisi nel vino), se saprà confermare il tasso di crescita del 5% annuo mantenuto negli ultimi 15 anni: “Siamo attualmente un forte numero due del mercato, non il leader. Nella via per raggiungere la leadership dobbiamo massimizzare le performance, accelerare la crescita e individuare opportunità di sviluppo”. Nell’ultimo quarter, Pernod Ricard ha ottenuto un incremento del 19% grazie all’effetto euro. “Non mi darò una data di scadenza per arrivare alla leadership – ha commentato Ricard – ma la madre di tutte le battaglie è che dovremo crescere più velocemente di quanto non saprà fare il nostro settore”. I mercati chiave sono individuati in Stati Uniti, Cina, India, Africa e Medio Oriente. In Europa, che genera un terzo delle vendite, la crescita è dell’1% nonostante il calo della Russia e dell’Est Europa in generale.