Italia del Vino, consorzio che raggruppa dodici tra le più importanti realtà vitivinicole italiane tra cui Cantina Lunae, Cantine Ferrari Fratelli Lunelli e Marchesi di Barolo, consolida la promozione del vino italiano all’estero. Non solo i mercati già maturi ed esplorati come Usa, Canada e Giappone, ma anche realtà considerate emergenti per l’esportazione del vino: il Sud Est Asiatico, il Sud America e il Medio Oriente, ma soprattutto la Cina.
L’azione strategica ha goduto di un impegno economico pari a oltre 50 milioni di euro di investimenti che beneficiano di fondi Ocm (la misura europea che supporta le aziende del settore). Di questi investimenti, ben più di un milione di euro è stato dedicato al progetto cinese. Il piano triennale si sviluppa in diversi punti, tra cui l’incoming di 45 operatori media cinesi che hanno potuto visitare e conoscere alcune aziende vinicole di Nord e Centro Italia. Il progetto continuerà anche quest’anno: a luglio sono previste nuove visite dalla Cina per le realtà del Centro Sud.
Andrea Sartori, neopresidente di Italia del Vino–Consorzio e di Casa Vinicola Sartori, durante la conferenza stampa ha sottolineato quanto il mercato cinese rappresenti una sfida e un’opportunità. “A livello culturale – ha dichiarato Sartori – il percepito della qualità del vino italiano in Cina è vicino allo zero: nomi come Barolo e Brunello sono ignoti. La cultura gastronomica italiana è radicalmente diversa da quella cinese e sul mercato, a oggi, il nostro Paese è poco presente. La Francia, trent’anni fa, ha iniziato a esportare il proprio know-how gastronomico e vinicolo in Cina e questa strategia ha fatto in modo che la cultura cinese iniziasse ad amare e apprezzare quella francese. Per l’Italia, invece, si parte quasi da zero: a parte che a Hong Kong, la ristorazione italiana sul territorio cinese non è presente. Per questo motivo abbiamo scelto l’approccio della promozione e dell’educational: per vincere la scommessa, dobbiamo far conoscere l’eccellenza italiana al popolo cinese”.
Il posizionamento di Italia del Vino–Consorzio sarà di alto livello, in modo da differenziarsi dalle realtà vinicole esistenti sul territorio. In un prossimo futuro, la strategia ha in previsione una sinergia tra le molteplici eccellenze italiane: non solo vino, ma anche gastronomia, moda e arte. Oltre all’impegno nell’esportazione, Sartori punta ad aumentare di almeno cinque unità la rappresentatività di Italia del Vino sul territorio nazionale: “In primo luogo guarderemo alle regioni non ancora coperte come l’Abruzzo, la Sardegna, l’Umbria e le Marche per poi rafforzare ulteriormente la nostra presenza in Toscana, Piemonte, Veneto e Sicilia”.
Nel 2014, Italia del Vino – Consorzio ha realizzato un fatturato complessivo pari a oltre 800 milioni di euro.