Gli italiani sono i primi espositori per nazionalità a ProWein, con oltre 1700 aziende schierate nei padiglioni 15 e 16 della fiera in scena a Düsseldorf dal 17 al 19 marzo. Si tratta della venticinquesima edizione per la manifestazione organizzata da Messe Düsseldorf e che punta ad arrivare a 7mila espositori totali nella data di inaugurazione, fissata per domenica 17 marzo. La presentazione di ProWein 2019 si è tenuta questa settimana a Roma.
La Germania, del resto, è un mercato importante per il vino italiano, seppur in contrazione a livello di consumi e fatturato export. Inoltre, ProWein si conferma un hub importante, data la posizione strategica al centro dell’Europa e le infrastrutture presenti nel territorio, per l’export internazionale con una crescita della capacità attrattiva verso i buyer asiatici. Il ProWein Business Report curato dall’università di Geisenheim pone infatti la Cina in vetta alla classifica degli attuali mercati più interessanti, precedendo seguono Giappone, Hong Kong e Scandinavia. Il più alto potenziale di crescita per i prossimi cinque anni, intanto, viene espresso da Singapore, davanti a Repubblica Ceca e Taiwan.
E se Italia e Francia recuperano in capacità di attrazione rispetto al 2017, Paesi Bassi, Corea del Sud e Svizzera perdono posizioni ma il vero crollo riguarda la Gran Bretagna, caratterizzata come mercato dalla situazione più debole e dalle più basse aspettative per il futuro tra imposte sull’alcol, competizione accesa e naturalmente incognite legate alla Brexit.
Tra i temi dominanti a ProWein ci sarà la sostenibilità applicata all’aperitivo, con lo slogan “Zero rifiuti: totale riciclaggio dietro al bancone”, lo spazio dedicato ai vini d’altura e naturalmente quello riservato agli Champagne, con oltre 150 etichette e 40 maison rappresentate.