Fiere di Parma vuole espandersi e rinnovarsi, mettendo sul piatto un piano di investimenti da 40 milioni di euro in totale. Nello specifico, 20 milioni serviranno per crescere attraverso acquisizioni ‘mirate’ di altri saloni e/o enti che organizzano eventi fieristici, mentre l’altra metà verrà utilizzata per un restyling dei 400mila metri quadrati che ricoprono il quartiere fieristico di Parma.
L’operazione di restyling, nello specifico, riguarderà i parcheggi e gli spazi interni di raccordo tra i vari padiglioni, portando, una volta conclusi, la superficie espositiva a raggiungere 170mila metri quadrati coperti. Il tutto con la volontà di rendere il quartiere fieristico B Corp.
E la società – che si appresta ad archiviare l’esercizio 2023-2024 con oltre 80 milioni di euro di fatturato e un mol di 27 milioni – guarda anche all’estero, dichiarando a Il Sole 24 Ore di aver “individuato alcune società che promuovono eventi ad alto potenziale di sviluppo che possono integrare al meglio la nostra offerta”, sostiene l’AD Antonio Cellie.
Gli investimenti riguarderanno anche lo sviluppo della ‘digital business area’, “che ormai rappresenta una quota stabile e crescente di ricavi e margini”, continua Cellie, dichiarando, inoltre, di voler puntare all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, portando avanti diverse sperimentazioni.
Tra gli obiettivi futuri, il CEO dichiara ad Affari&Finanza di voler riportare la fiera Cibus a cadenza annuale, anticipando l’evento a marzo o aprile (quest’anno la fiera ha avuto luogo il 7-10 maggio), riducendone la durata, e spostando Tuttofood in autunno dal 2028. Oltre a questi, la società si appresta a focalizzarsi sullo sviluppo delle altre fiere che ruotano a satellite nella galassia Fiere di Parma, ovvero Cibus Tec, Mercanteinfiera e Salone del Camper, che si affiancano agli altri format Mia Milano e Cibus Forum.