Scacciadiavoli chiude il 2023 in crescita e guarda al futuro tra Umbria e Champagne. Alla fine dello scorso anno, infatti, la cantina di Montefalco (Perugia) guidata dalla famiglia Pambuffetti ha acquisito il brand Marie Clugny con cui ha realizzato, in co-produzione con una realtà francese, le sue prime referenze: blanc de blancs brut grand cru, blanc de blancs zéro dosage grand cru, blanc de noirs brut premiere cru e tradition brut. Una produzione che ad oggi si attesta sulle 6.500 bottiglie con l’obiettivo, come spiegato a Pambianco Wine&Food da Liù Pambuffetti, di arrivare a quota 25mila nel giro di 5-7 anni.
Questi champagne non sono i primi metodo classico dell’azienda che, già dal 2005, vinifica in questo modo un vitigno autoctono a bacca rossa, producendo brut e rosé base Sagrantino. “Proprio lo Champagne Marie Clugny potrebbe fare da traino sul mercato per il nostro metodo classico”, afferma Pambuffetti.
Nel frattempo, l’azienda ha chiuso un 2023 con ricavi per circa 2,8 milioni di euro, in salita sui circa 2,7 dell’anno precedente, di cui il 35% generati dall’export, in primis da Usa, Svizzera, Inghilterra, Giappone. “Avvicinandoci alla certificazione biologica – afferma Pambuffetti – vorremmo riavvicinarci ai mercati del nord Europa come Svezia , Finlandia, Norvegia. Inoltre dobbiamo concentrarci sulla Cina e il sud America dove ancora non siamo presenti”.
Ad oggi, la produzione umbra di Scacciadiavoli si attesta sulle 250-300mila bottiglie, destinate soprattutto al canale Horeca con una piccola presenza nella Gdo umbra e del centro Italia. L’idea dell’azienda è incrementare questi numeri fino a un massimo di 400mila nel giro di 5-7 anni. Proprio per supportare questo aumento produttivo, “vogliamo fare una nuova zona di stoccaggio delle bottiglie in affinamento, sia spumanti che vini Doc e Docg”.
Infine, “oltre agli investimenti di ordinaria amministrazione come ammodernamento macchinari per la produzione, abbiamo intenzione, sempre in un arco temporale di 5-7 anni, di ristrutturare l’area verde e il parcheggio intorno alla cantina per accogliere al meglio i nostri visitatori”, conclude Pambuffetti.