Mixology ed economia circolare. Il mondo della grappa si apre a ventaglio con le proposte della famiglia Nonino che, forte di oltre 120 anni di esperienza, mostra la versatilità di questo distillato. Ed ecco quindi che tra i protagonisti della 56edizione di Vinitaly c’è Prunella Mandorlata Nonino, un liquore con sentore di mandorla nobilitato dalla presenza di acquavite di prugna.
“Prunella Mandorlata Nonino è una ricetta di famiglia che risale alla nonna Silvia, prima donna distillatrice in Italia”, spiega a Pambianco Wine&Food Antonella Nonino, consigliere delegato di Nonino, realtà da 18 milioni di euro nel 2023. “Questo liquore è perfetto per la mixability. Noi, infatti, ci impegniamo a far conoscere la grappa nel mondo della mixology dal 2007, quando abbiamo lanciato la prima Nonino Grappa Cocktail Competition, e piano piano siamo riusciti ad aprire un nuovo modo di degustare e assaporare la grappa, avvicinando a questo distillato anche il pubblico più giovane”.
Ma non solo grappa. La famiglia Nonino ha scelto il palcoscenico della fiera veronese per presentare lo step ulteriore dell’utilizzo delle vinacce. Si tratta della ‘Farina Nonino – Green Spot’, un progetto che nasce dall’incontro tra Ninna Granucci, ricercatrice di origini italo-brasiliane operativa in Francia e attiva con la startup Green Spot, la famiglia Nonino e Stefano Cercelletta, dell’associazione no profit ReGeneration Hub Friuli, che ha collegato e coordinato i lavori di Ninna Granucci, Antonella Nonino e Massimiliano Sabinot, chef friulano del Ristorante Vitello D’oro di Udine.
Granucci, nello specifico, ha utilizzato le vinacce Nonino di uve bianche e rosse per realizzare, grazie a un nuovo procedimento di fermentazione che dispone di cinque brevetti, una innovativa farina senza glutine. Un procedimento di upcycling che ha il vantaggio di ottenere, da un lato, un prodotto di elevato valore nutrizionale, e, dall’altro, un aumento della resa e una riduzione dei costi di produzione e ambientali con un minor consumo di energia. La farina è stata utilizzata dallo chef Sabinot per cucinare, in occasione della fiera veronese, un pane dal leggero profumo di grappa e una texture piacevolmente croccante.
“Noi siamo molto legati alla civiltà contadina e alla sostenibilità, e proprio per questo abbiamo scelto il Vinitaly per presentare un pane fatto a partire dalle vinacce che noi acquistiamo dai vignaioli e da cui facciamo la grappa. Da ciò che rimane abbiamo creato questa farina non solo senza glutine ma anche in grado, nel proprio processo produttivo, di comportare un risparmio energetico e che, in questo caso, ha dato vita a un pane straordinario”, conclude Nonino.