Cento punti da Decanter per premiare un’etichetta di eccellenza, da un lato, e fino a 20 milioni di euro di investimento per la nuova cantina, dall’altro. Il 2023 mette al centro la produzione firmata Allegrini, realtà della Valpolicella che ha ricevuto, per il secondo anno consecutivo, i 100 punti da parte di Decanter, prestigioso magazine inglese di critica enologica, per Fieramonte 2016, Amarone della Valpolicella Classico Riserva Docg.
“Ricevere 100 punti per due anni di seguito è un riconoscimento che in pochi, soprattutto in Italia, sono riusciti a ottenere e questo ci riempie di orgoglio”, racconta a Pambianco Wine&Food Francesco Allegrini (figlio di Franco), alla guida dell’azienda di famiglia insieme a Silvia (figlia di Walter), entrambi esponenti della settima generazione, e Marilisa Allegrini.
Fieramonte, che vede una produzione di circa seimila bottiglie grazie a un cru di sei ettari posto a 400metri sul livello del mare, è non solo il primo Amarone ad aver ottenuto 100 punti da Decanter, ma anche il primo ad essere stato ammesso su La Place di Bordeaux. Ad accompagnare Fieramonte sulla prestigiosa piazza francese, anche La Poja, corvina in purezza di cui vengono prodotte circa 15mila bottiglie lungo un cru di tre ettari e che, quest’anno, sarà tra i protagonisti della comunicazione del brand. Il prossimo 18 settembre, nello specifico, debutteranno sulla Place il Fieramonte 2016 e La Poja 2018 che, da Decanter, ha invece ricevuto 98 punti.

E se a valle la produzione firmata Allegrini viene premiata dagli esperti del settore, a monte la famiglia decide di premere l’acceleratore mettendo sul piatto 15-20 milioni di euro di investimento per la nuova cantina di Fumane. I lavori per la sua costruzione partiranno prima della fine del 2023 e saranno ultimati entro metà 2025 portando alla realizzazione di una cantina di circa 8mila metri quadrati che sarà adiacente a quella storica di Allegrini, con l’obiettivo di centralizzare la produzione della realtà veneta.
Nel frattempo, l’azienda Corte Giara, che comprende la distribuzione di Allegrini, Corte Giara (brand), San Paolo, Poggio al Tesoro (queste ultime due sono le tenute toscane) e di una selezione di vini francesi, porta avanti un 2023 che, dopo un primo semestre in calo del 10%, sta proseguendo in crescita, tanto da attendere un esercizio in linea con quello precedente. “Il 2022 è stato un anno straordinario – afferma Francesco Allegrini – difficile da replicare. Siamo quindi molto soddisfatti di arrivare a chiudere questo esercizio in linea con il precedente, soprattutto alla luce degli aumenti di prezzo che caratterizzano questi mesi”.
Lo scorso anno l’azienda aveva registrato un fatturato di 33,6 milioni di euro, di cui più della metà generato da Allegrini, e con un’incidenza dell’estero pari al 66%, trainata in primis dagli Usa. “Sono felice di poter dire che, da tre anni a questa parte, l’Italia è diventata il nostro primo mercato sia in termini di volumi che di valore”, conclude Francesco Allegrini. “Essere forti in casa è significativo ed è un’importante base di partenza per per aver successo all’estero”.