Tra mari e monti, non frena la corsa di Langosteria. L’insegna milanese archivia con un ‘buona la prima’ la stagione a St. Moritz dove, lo scorso gennaio, ha aperto la sua unica destinazione ad alta quota. In neanche 80 giorni, il ristorante ha ospitato 13.800 clienti e realizzato un fatturato di circa 3,4 milioni di euro, superando, per ben quattro volte (e per la prima volta nella storia del brand), la soglia dei 100mila euro di incasso in un giorno, arrivando anche ai 140mila.
“Ad oggi siamo in linea con quanto avevamo ipotizzato ma credo che questo posto abbia le potenzialità per superare le nostre stime”, racconta a Pambianco Wine&Food il fondatore Enrico Buonocore. “Il budget preventivato è di circa 6-7 milioni di fatturato l’anno includendo sia la stagione invernale sia quella estiva che, per il 2023, non sappiamo ancora se faremo o meno. Ma considerando la sola stagione invernale completa, e quindi aprendo da novembre e facendo anche il Natale e soprattutto il Capodanno, penso che si potrebbero superare i 5 milioni di fatturato che, sommati ai circa 1-1,5 milioni della stagione estiva, possono permetterci di andare oltre quanto preventivato”.
Un risultato su cui ha inciso uno scontrino medio importante di circa 200 euro, frutto dei 280 euro della cena e dei 150-180 del pranzo. Quest’ultimo “ci ha particolarmente sorpreso”, precisa Buonocore. “Immaginavamo di fare tanti coperti a pranzo ma non pensavamo che le persone – suddivise equamente tra sciatori provenienti dalle piste e chi si presentava apposta per mangiare – venissero a fare l’esperienza. Questo si spiega perché oggi sempre di più Langosteria è un brand”.
E ora, chiusa ad aprile la stagione a St. Moritz, la palla passa al ristorante di Paraggi con cui verrà condiviso un team core a cui si aggiungeranno dei lavoratori stagionali. “Lo scorso anno abbiamo realizzato un fatturato da record assoluto con 4,7 milioni di euro, anche se bisogna dire che la 2022 è stata una stagione record per tutti. Quest’anno abbiamo aperto prima del solito, il 22 aprile, e abbiamo l’obiettivo di fare tra i 5,5-5,8 milioni di euro”.
Qui nel Tigullio, Langosteria è presente dal 2017 e, dal 2021, è proprietaria dei Bagni Fiore, la cui gestione è stata affidata a Belmond, parte del colosso francese Lvmh. “Per noi la partnership con Belmond è strategica perché porta una clientela altospendente – quella dell’hotel Splendido – nel nostro comprensorio. A ciò si aggiunge la presenza della boutique Dior che, unitamente al nostro ristorante e all’Hotel, va a costituire un trittico vincente”.
Passando invece alla città, “Milano è in linea con il budget”, afferma Buonocore, sottolineando come questo sarà “l’anno di Langosteria Café che, dopo i 18 mesi di lavori nella Galleria del Corso dove è situato, è ora pronto a prendere il volo. Basti pensare che solo nei primi tre giorni della scorsa settimana ha fatto 120mila euro di incassi”. Nel 2022, il ristorante aveva superato quota 7 milioni di euro. Quest’anno “abbiamo un andamento molto più continuo e questo non potrà essere che positivo per il business”.
In generale, il Gruppo conta di superare nell’anno quota 55 milioni di euro, frutto dei circa 12 milioni realizzati dai ristoranti stagionali (Paraggi e St. Moritz), 34 di Milano (Café, Bistrot, Langosteria in via Savona 10 e Langosteria Cucina) e 12 milioni di Parigi. “I risultati però dipenderanno da diversi fattori, quali l’andamento dell’estate e l’apertura o meno di St. Moritz a luglio”, conclude Buonocore.