Non si arresta la corsa alla carne a base vegetale, tanto che la cucina tipica americana di Hamerica’s ha deciso di aprire un locale interamente dedicato a questa tipologia di prodotto. La nuova location è in pieno centro storico a Bologna, in via Zamboni 56, zona universitaria in cui i giovani studenti, ma non solo, possono gustare burger, tacos, burritos, caesar salad, nuggets con la carne veg firmata Heura Food. Con la startup spagnola, che realizza carne a base vegetale dal 2017, Hamerica’s ha stipulato un accordo in esclusiva. In tutti i 27 locali dell’insegna, infatti, è possibile trovare, dalle ultime settimane, cinque referenze Heura, i cui risultati di vendita “sono molto incoraggianti”, come spiega a Pambianco Wine & Food Davide Gionfriddo, CEO di Foodelicious, proprietaria del marchio Hamerica’s.
“Abbiamo cominciato a pensare a un’offerta di prodotti plant base qualche anno fa – prosegue Gionfriddo – in quanto noi, pur facendo un’autentica cucina americana, siamo da sempre portatori di innovazione nel campo della ristorazione. Siamo partiti con il plant based firmato Beyond Meat e da lì in poi sempre più clienti hanno iniziato a richiedere questa tipologia di prodotto”. L’idea poi di aprire un locale interamente veg “è nata durante la pandemia, quando il nostro locale di Bologna strettamente legato al mondo universitario è stato chiuso. Abbiamo pensato di riaprirlo con un’offerta 100% plant based, complice sia il fatto che Bologna è una città con una grande tradizione culinaria, sia che, essendo al centro di una zona universitaria, il bacino dei giovani studenti, spesso più sensibili alle tematiche ambientali e vicini alla sperimentazione, rappresenta un test ideale”.
In base a come i clienti risponderanno a questo debutto, l’azienda deciderà se aprire ulteriori ristoranti di questa tipologia, “anche se l’ideale sarebbe avere un locale plant based a Milano, dove abbiamo otto ristoranti e siamo ben conosciuti”.
Il futuro della corsa alle proteine vegetali l’ha tracciato, non a caso, Bcg- Boston Consulting Group nel suo studio ‘Food for Thought. The Protein Transformation’, che ha analizzato il crescente interesse verso le proteine derivate dalle piante, come soia o piselli gialli, oppure quelle prodotte utilizzando batteri, lieviti, alghe unicellulari e funghi o coltivate direttamente da cellule animali, tra cui della carne e dei frutti di mare. “Il loro consumo – segnalano gli analisti – è destinato ad aumentare di sette volte nei prossimi quindici anni a livello globale, passando dalle attuali 13 milioni di tonnellate l’anno, il 2% delle proteine animali, a 97 milioni di tonnellate entro il 2035, quando rappresenteranno l’11% del totale”. L’analisi rileva che entro il 2035 il mercato delle proteine alternative raggiungerà il valore di 290 miliardi di dollari, spinto dall’interesse di consumatori, aziende e investitori verso prodotti salutisti, con minori emissioni di CO2 e minori implicazioni etiche legate all’allevamento intensivo degli animali. Basti pensare che anche il ristorante tristellato Eleven Madison Park di New York ha deciso, quest’anno, di cambiare menù offrendo una proposta totalmente vegetariana.
Nel prossimo futuro, Hamerica’s, partecipata dal fondo White Bridge Investments, ha in programma l’apertura di un flagship a Roma entro la fine dell’anno, a cui seguiranno altri cinque opening nel primo trimestre 2022 a Pavia, Varese, due nell’hinterland milanese e ancora Roma. Alcuni di questi saranno in gestione diretta e altri in affiliazione. Al momento, sui 27 locali totali, 22 sono a gestione diretta e gli altri cinque in affiliazione.
Per quanto riguarda il 2021, “è stato un anno sicuramente migliore rispetto al 2020. Contiamo infatti di raggiungere i livelli del 2019, e quindi di arrivare a un fatturato di 10 milioni di euro circa con i nostri locali diretti, dopo gli 8 milioni dello scorso anno”. In questo contesto, la delivery, che già pre-Covid rappresentava il 15-20% delle vendite, genera oggi circa il 30% grazie al servizio diretto gestito dalla stessa Hamerica’s.