Planeta riapre i battenti all’insegna della sostenibilità e di un rinnovato panorama di esperienze legate al territorio siciliano. Una ripartenza che dovrebbe entrare a regime con luglio, agosto e settembre ma che dovrebbe poi tradursi in un ritorno dei flussi stranieri da settembre in poi. Lo conferma Francesca Planeta che guida insieme ai cugini Alessio e Santi Planeta l’azienda vitivinicola agrigentina che conta sei cantine dislocate in cinque territori (Menfi, Vittoria, Noto, Etna e Capo Milazzo). “La Foresteria, il wine resort a Menfi, ha riaperto il 16 aprile, solo per i weekend, con una discreta affluenza di visitatori, desiderosi di trascorrere un fine settimana immersi nella natura e vivendo esperienze food&wine”, racconta a Pambianco Wine & Food Francesca Planeta. “Sembra che tale situazione persisterà fino ai primi di giugno. Dopo di che, ci sarà una richiesta crescente che arriverà a stabilizzarsi nei mesi di luglio, agosto e settembre con clienti che richiederanno soggiorni più lunghi, alla ricerca di esperienze esclusive sul territorio. Circa Palazzo Planeta a Palermo, siamo fiduciosi di ripartire a pieno regime da luglio. Per il momento, le richieste da parte dei turisti stranieri sono più sporadiche ma da settembre, europei e americani, riprenderanno a viaggiare, per cui ci aspettiamo un forte afflusso fino a fine anno”.
Quest’anno il gruppo ha coinvolto diverse realtà artigiane, sia del mondo agricolo che artistico, per arricchire il soggiorno a La Foresteria Planeta, tra cui il caffè Morettino , storica azienda palermitana, i tè e tisane de La casa del tè di Raddusa o la cioccolata del produttore trapanese Isidoro Stellino. “È da sempre la nostra mission”, aggiunge Francesca Planeta, “valorizziamo la nostra terra e le sue innumerevoli risorse costantemente. Crediamo infatti che il cliente, sempre più informato e consapevole, debba vivere l’eccellenza dell’Isola, attraverso servizi sempre più qualificati e curati al dettaglio”.
Al di là all’hospitality che, su fronte dei numeri, in fase pre Covid vale circa il 20% del turnover insieme all’olio e che “dovrebbe crescere, nel breve periodo, soprattutto nelle cantine, anche con le winery experience che proponiamo, da quest’anno davvero numerose e variegate”, il core business resta quello del vino. “Nel 2020 siamo riusciti a contenere le perdite grazie ad azioni su nuovi canali, come l’online, sia in Italia che all’estero, oltre che con l’asporto”, ha aggiunto. In cantiere ci sono novità anche per la produzione di olio: “altri 50 ettari – oltre ai 100 già esistenti – di olivi sono in produzione, per questo il volume di olio Planeta prodotto andrà ad aumentare”, ha concluso Francesca Planeta.