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Rinviate a maggio le Anteprime di Toscana

Alice Pizza è tra gli investimenti del primo fondo Taste of Italy

Taste of Italy 2 chiude la raccolta e prepara due acquisizioni

by Andrea Guolo
10 Novembre 2020

Ci sono due aziende tra gli obiettivi immediati di Taste of Italy 2, fondo italiano specializzato nel settore del food & beverage gestito da DeA Capital Alternative Funds Sgr, che nei giorni scorsi ha comunicato di aver chiuso la raccolta a 330 milioni di euro, superando il target iniziale di 300 milioni di euro e diventando così il principale fondo europeo specializzato in questo settore.

Il nome più gettonato è naturalmente quello di Roscio, realtà specializzata nel mondo dei piatti pronti, con la quale è stata avviata una trattativa in esclusiva durante l’estate, destinata a chiudersi a breve. Il secondo nome è quello del caffè Cellini. Altri sviluppi potrebbero delinearsi nelle prossime settimane. Nel frattempo, attraverso il fondo Idea Taste of Italy, DeA Capital ha già diverse operazioni avviate nel settore agroalimentare. A oggi dispone del 70% di Alice Pizza, Abaco e Indian, del 69,3% di Turatti, del 22,5% di Casa Vinicola Botter e del 35% di Cds, oltre ad aver conservato un 10% di La Piadineria, dopo aver ceduto la maggioranza a Permira. Tra le dismissioni compare anche la quota precedentemente controllata in Lurisia, ceduta a Coca Cola.

La novità di Taste of Italy 2 è l’ampliamento dell’orizzonte geografico di investimento. Si punta anche all’estero e a tal fine è stata aperta una seconda sede a Madrid. La strategia di investimento di Taste of Italy resta invece invariata, andando ad abbracciare l’intero settore del food & beverage e tutte le filiere industriali che lo servono in maniera specifica.

Tra i principali investitori di Taste of Italy 2 compaiono realtà istituzionali come il Fondo Italiano d’Investimento, il Fondo Europeo per gli Investimenti, il Fondo Pensione Nazionale Bcc – Banca Credito Cooperativo e la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense. Bnp Paribas è la banca depositaria del fondo.

“Non era affatto scontato chiudere la raccolta in tempi così brevi, espandere il nostro raggio d’azione all’estero e soprattutto superare il target di raccolta”, ha evidenziato Gianandrea Perco, amministratore delegato di DeA Capital Alternative Funds.

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