Accordo concluso tra Fidim e Gruppo Giacomo. Come anticipato da Pambianco Wine&Food, la famiglia milanese Rovati, già proprietaria di Rottapharm (ceduta alla multinazionale Mylan, della quale rimane il principale azionista privato), è entrata nel capitale del gruppo milanese di ristorazione, arrivando al closing lo scorso 29 ottobre. L’operazione è stata attuata attraverso Fidim, veicolo di investimento della famiglia Rovati, attiva anche nel settore dell’hospitality con Tearose, e ha portato alla nascita di un advisory board del quale fanno parte la proprietà di Gruppo Giacomo (rappresentata da Dario Roncalli e Cristian Taormina), Fidim (con Alessandro e Carola Rovati), e Federico Giammarusto, partner di Oaklins Italy, advisor dell’operazione. Completano il board l’avvocato Marcello Valenti, Gianluca Musetti e Luca Monica.
Il primo passo verso una serie di nuovi investimenti per potenziare la presenza del brand Giacomo nella ristorazione sarà l’ingresso, non appena le condizioni pandemiche lo permetteranno, sulla piazza di Firenze, dove Tearose opera con il luxury hotel Il Salviatino a Fiesole. Subito dopo sono in programma altre aperture, anticipate a Pambianco Wine&Food dal ceo di Gruppo Giacomo, Marco Monti. “Questo è il momento giusto per cercare le location migliori – ha affermato Monti – e noi ci stiamo guardando attorno. Il radar è puntato all’estero, dove in questa fase possiamo spuntare prezzi davvero buoni per gli affitti. Oltre Il Salviatino, è in corso un’altra operazione legata all’Italia, in fase di trattativa ma non ancora definita”.
La conclusione dell’operazione non era affatto scontata, vista la difficile situazione in cui versa la ristorazione a seguito della pandemia da Covid-19. Oltre al convincimento dei partner nell’arrivare al closing, una spinta è arrivata dai risultati raccolti dai ristoranti a marchio Giacomo durante l’estate, quando il giro d’affari è cresciuto portando il risultato complessivo sempre più vicino ai livelli del 2019. “Per il locale di Pietrasanta, in Versilia, è stata una stagione straordinariamente buona, con un balzo del 38% rispetto al già ottimo 2019. A Milano, dove tutti i ristoranti sono stati riaperti, l’attività era nettamente migliorata a settembre, ora però tutto diventa più difficile”, precisa Monti. Il riacutizzarsi della pandemia ha però rimesso in moto il business del delivery. A settembre, la media dei ricavi dei ristoranti milanesi del gruppo viaggiava sotto di un 20% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.
Per quanto riguarda l’espansione all’estero, i mercati individuati come focus sono quelli a cui il marchio Giacomo appare più associabile, partendo da Londra, St. Moritz e altre piazze europee e internazionali oggetto di studio. “Il 2021 vedrà sicuramente una o più nuove aperture e sarà anche l’anno nel quale inizieremo a recuperare in termini di fatturato. L’estate 2020 ha dimostrato come i clienti, non appena viene meno l’emergenza, abbiano voglia di trascorrere il loro tempo all’aperto e di tornare al ristorante”, conclude Monti.