Il blocco dell’horeca ha causato accumuli giganteschi tra le industrie alimentari, che sono rimaste improvvisamente prive non solo della domanda da parte della ristorazione commerciale, ma anche di quella delle mense scolastiche e aziendali, degli eventi, di tutto ciò che veniva consumato fuori casa.
“Si ragiona in termini di container e di bancali. Migliaia di tonnellate di cibo destinato alla discarica e che volevamo recuperare, per una ragione innanzitutto etica”, sottolinea Eugenio Sapora, country manager Italia di Too Good To Go, la app nata in Danimarca per rimettere nel mercato i cibi in scadenza. E che ora, in Italia, ha aperto un canale aggiuntivo rispetto al suo “tradizionale” modello di business, rappresentato dalla raccolta tra i ristoranti e i negozi delle eccedenze poi vendute (con sconto del 70%) con le Magic Box che presentano una selezione a sorpresa di prodotti. La novità consiste nella raccolta diretta dalle aziende. Così la app ha coinvolto realtà come Danone, Fine Food Group e il Gruppo Dolcitalia, realizzando delle Super Magic Box in formato più grande e con uno sconto analogo.
“La nostra struttura non era stata impostata per gestire quantitativi così importanti”, racconta Sapora. “Perché si entra nell’ambito della logistica e allora tutto diventa più complicato. Ma alla fine il sistema dei pick up point sta funzionando, anche per la gestione di prodotti freschi. E non vogliamo limitare questa collaborazione al momento immediatamente successivo all’emergenza. Il fenomeno è destinato ad essere arginato entro settembre, quando tutto dovrebbe rientrare a regime, ma noi vorremmo continuare a collaborare con l’industria perché è un mondo caratterizzato da un sacco di spreco, causato da difetti di fabbricazione o da ordini annullati. E anche questo spreco dev’essere evitato”.
Il modello di business di Too Good To Go si basa su una quota incassata per ogni vendita di Magic Box, pari a circa il 20% del suo valore. “Ai negozianti e ai ristoratori non abbiamo mai imposto formule di abbonamento, perché li avrebbero portati a non aderire. E non c’è fee di uscita. È un rapporto libero e che si fonda sulla libertà di fruizione del nostro servizio”.
L’ingresso in Italia di Too Good To Go risale al 25 marzo 2019. A oggi, hanno aderito circa 4mila tra store ed esercizi pubblici, e quasi un milione di clienti finali sensibili al recupero delle eccedenze. Con il lockdown, l’attività della app si è bloccata perché in sostanza non esisteva più il problema dello spreco a livello retail, ma si è originato quello delle enormi eccedenze nel comparto industriale del cibo. “Ora che tutto sta riaprendo, nei negozi e nei locali si sta generando molto più invenduto, anche perché tra smart working, assenza di turismo e timore verso la ristorazione, la domanda è piuttosto ballerina. E quindi riemerge il problema food waste”.
Nel 2019, in Italia, Too Good To Go ha venduto circa 250mila Magic Box, di cui circa il 20% nelle aree metropolitane di Milano e Roma. L’obiettivo principale consiste nell’aumento della diffusione della app. “A Copenaghen, dove siamo nati, il 15-20% degli abitanti l’ha installata nel suo smartphone. Sarebbe bello raggiungere quote simili nelle aree urbane d’Italia”, conclude Sapora.