Mentre in Italia si avvicina il momento della riapertura dei ristoranti, in alcune nazioni estere i giochi sono fatti, a cominciare dalla Svizzera dove le attività di ristorazione hanno ripreso ieri il via, con tavoli distanziati di due metri e pareti divisorie, ma senza plexiglass e senza l’obbligo di mascherine per i clienti. I dispositivi di protezione individuale sono invece obbligatori per il personale di sala nel caso in cui fosse impossibile mantenere la distanza di sicurezza o qualora gli stessi dipendenti lo ritengano utile.
In Svizzera la prenotazione è obbligatoria per un massimo 4 persone al tavolo. Il pagamento verrà effettuato solo con carta di credito per tracciare le operazioni. Obbligatoria anche la sanificazione di tovaglie e menù a ogni servizio. È infine previsto che i clienti debbano lasciare i propri dati personali (nome, numero di telefono e altro ancora) al ristoratore, il quale li dovrà conservare per due settimane, mettendoli a disposizione delle autorità sanitarie nel caso si dovessero verificare casi di positività.
In Germania i ristoranti sono ancora chiusi, ma intanto il governo ha deciso di abbassare l’Iva per contribuire al rilancio del settore. Per ristoranti e caffè la tassa sarà ridotta dal 19% al 7% sui pasti, a partire dal 1° luglio e per un anno.
Da venerdì hanno riaperto i pub e i bar di Hong Kong, con tavoli fino a un massimo di quattro persone e con un distanziamento minimo di 2,5 metri tra un tavolo e l’altro fino al 21 maggio. Restano invece chiuse le discoteche e i locali di karaoke.