La sfida è legata alla crescita negli Stati Uniti, dove Illycaffè è presente con venti negozi. Sono troppo pochi e per fare concorrenza ai brand già inseriti in fascia alta, da Starbucks a Costa, il gruppo Illy intende aprire il capitale all’ingresso di un socio. Secondo quanto riportano Ansa e Il Sole 24 Ore, la prossima settimana sarà svelato il nome della banca d’affari che Illy ha scelto come advisor per arrivare all’obiettivo.
Al futuro partner, Illy potrebbe cedere una quota di minoranza oppure limitarsi a un solo accordo commerciale, con l’obiettivo di arrivare alla quotazione in Borsa entro i 10 anni. Nel caso in cui la ricerca non dovesse dar esiti positivi, potrebbero essere anticipati i tempi per la quotazione, con obiettivo Wall Street.
In precedenza, secondo indiscrezioni che erano state riportate da Il Sole 24 Ore, verso la società del caffè erano giunte manifestazioni d’interesse di fondi di private equity e fondi sovrani, tra i quali Temasek e Gic, pronti a iniettare risorse per permettere a Illycaffè di misurarsi con colossi quali Starbucks e Nestlè.