Le Manzane si appresta a chiudere il 2018 oltrepassando la soglia dei 5 milioni, in crescita rispetto al 2017, quando l’azienda di San Pietro di Feletto (Treviso), nel cuore delle terre del Prosecco Superiore, aveva registrato un giro d’affari di poco inferiore alla soglia ora superata. L’export conta per il 65% del fatturato aziendale, con una predominanza dei Paesi europei, e in particolare Germania, Austria, Svizzera e Belgio, a cui si aggiunge, in crescita, l’Est Europa. Mentre, tra i mercati in cui l’azienda sta investendo ci sono quelli “extra UE quali Cina, Stati Uniti e Canada, anche grazie agli interventi OCM”, ha spiegato a Pambianco Wine & Food il titolare della cantina Ernesto Balbinot.
Le Manzane, inoltre, conta su una produzione di circa un milione di bottiglie l’anno, forte anche dei 72 ettari a disposizione, quasi tutti posti in zona collinare tra Conegliano e Valdobbiadene. Tra i vini prodotti, il prosecco la fa da padrone. Tra i Dogc superiori realizzati, ci sono il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Dogc nella versione extra dry e brut, l’extra dry e brut millesimato “20.10”, lo Springo Conegliano Prosecco Superiore Dogc Rive di Manzana dry millesimato e il Conegliano Prosecco Superiore Dogc Rive di Formeniga extra brut millesimato. Tra gli spumanti ci sono il cuvée Prima Stella millesimato extra dry e il Róseo rosè brut. A questi si aggiungono i vini autoctoni, ovvero il Verdiso, Manzoni Bianco e Marzemino Passito.
L’azienda, inoltre, è impegnata anche nel sociale grazie all’organizzazione di una vendemmia solidale che è giunta quest’anno alla settima edizione, di cui l’ultima tenutasi lo scorso settembre. L’iniziativa, chiamata “Vendemmia solidale – Festa e beneficenza nella Terra del Prosecco Superiore”, viene organizzata a favore dell’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso onlus ha portato alla raccolta di 108 quintali e 50 chilogrammi di grappoli di Glera e, una parte del ricavato ottenuto dalla vendita delle bottiglie di Prosecco Superiore prodotto, verrà appunto donato all’associazione.
Per quanto riguarda le novità in termini di etichette, “abbiamo acquistato una nuova macchina confezionatrice e stiamo lavorando su nuove vestibilità senza stravolgere l’immagine odierna, non stiamo pensando di inserire per il 2019 nuove referenze ma lavoriamo sull’immagine per sostituire prodotti di gamma più economica con prodotti più di nicchia anche perché la potenzialità produttiva è quasi al massimo e richiederebbe eventualmente decisioni ed investimenti importanti sui macchinari”, ha concluso Balbinot.