Gli Stati Uniti si confermano un mercato strategico e in ottima salute per Pasqua Vigneti e Cantine. La società vinicola veronese ha centrato nel 2017 un ulteriore aumento di fatturato, chiudendo l’esercizio con 50,1 milioni di ricavi, e di questi ben 13 milioni (+5%) sono stati ottenuti nel suo primo mercato in assoluto, gli Usa, nell’ambito di un export che vale il 90% del giro d’affari. Considerando anche il Canada, la regione nordamericana ha assicurato 17 milioni di introiti.
Umberto Pasqua, presidente della società, ha sottolineato l’importanza del +4% raggiunto nel 2017, un anno in cui si puntava a confermare il risultato del 2016 dopo due esercizi al ritmo del +15% ottenuti a parità di bottiglie prodotte, facendo esclusivamente leva sull’incremento del prezzo medio. “Vogliamo creare più valore, lavorando sulla fascia premium”, ha commentato il presidente, sottolineando come gli ultimi tre anni siano stati i più importanti nella storia di Pasqua Cantine e Vigneti perché oggi, liquidati i fratelli, l’esponente di seconda generazione ha ottenuto una governance definita “chiara e decisa” e che vede al vertice, con il ruolo di CEO, il figlio Riccardo Pasqua ovvero colui che ha aperto la strada degli States, laddove fino al 2009 l’azienda era sostanzialmente assente.
E dopo gli Usa, l’altra scommessa di Riccardo Pasqua si chiama Cina. Nel 2017 è stata creata la filiale Pasqua Cina, con sede a Dalian, dopo l’acquisizione del 51% di Dalian Dego Biotech, e questa mossa sta già portando i suoi frutti: la Cina ha raddoppiato il giro d’affari, anche in questo caso partendo da poco (oggi vale un milione di euro), ma l’intera l’Asia ha ottenuto un risultato analogo e oggi l’area genera vendite per circa 4 milioni di euro. “La Cina ha logiche diverse dagli Stati Uniti ed è un mercato ancora piccolo per il vino italiano – ha affermato il CEO – ma presenta infinite potenzialità che noi cerchiamo di intercettare muovendoci in anticipo sulla concorrenza. Sarebbe stato più semplice entrare attraverso un importatore, ma abbiamo preferito operare in maniera forse più rischiosa con una visione a lungo termine e puntando a successi molto solidi”. Le maggiori attenzioni, per la Cina, saranno rivolte al canale online.
Pasqua è una realtà legata per il 60% alla categoria dei vini rossi fermi ma la crescita più significativa riguarda il rosé, grazie al lancio dell’iconico progetto 11 Minutes, che intercetta una tendenza molto forte dei consumi da parte dei millennials soprattutto nordamericani e di cui stanno beneficiando i produttori di rosè della Provenza. Ma l’azienda veronese non è rimasta a guardare… “Nel 2017 il rosè ha rappresentato il 4% della nostra produzione e presto dovrebbe arrivare a raddoppiare la quota, rappresentando un business vero e profittevole”, ha sottolineato Riccardo Pasqua.
Pur non volendo aumentare ulteriormente le quantità, Pasqua non esclude future acquisizioni di aziende. “Ci stiamo guardando attorno. È prematuro parlare di aree o fare nomi, ma abbiamo l’esigenza di completare il nostro portafoglio e potremmo raccogliere opportunità laddove si presentassero, privilegiando zone di produzione di vini bianchi e bollicine di qualità”.