Il 2018 è stato un anno particolarmente positivo per i due formaggi italiani più noti e consumati al mondo, che messi assieme hanno prodotto ben 8,7 milioni di forme: ha sfiorato i 5 milioni il Grana Padano ed è arrivato a 3,7 milioni il Parmigiano Reggiano. Entrambi i prodotti dop hanno fatto segnare un aumento produttivo rispetto al 2017.
Per il Parmigiano Reggiano, l’incremento in numero di forme è stato dell’1,5%. “Il mercato sta premiando il nostro lavoro, ma gli aumenti di produzione sono significativi e non possono non delineare un rischio di calo dei prezzi”, ha commentato il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli. “Nel 2019 si prevede un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a quota 3,75 milioni. Per questo motivo abbiamo presentato un piano di regolazione dell’offerta innovativo, semplice ed efficace che ci permetterà di crescere in modo razionale e con flessibilità, così da potere reagire prontamente ai cambiamenti del mercato”. Nel suo bilancio preventivo, il consorzio con sede a Reggio Emilia prevede di raggiungere la cifra record di 38,4 milioni di euro di ricavi, contro i 33,4 del preventivo 2018. La cifra sarà utilizzata per sostenere il mercato e creare nuovi sbocchi di domanda. “Dobbiamo investire in comunicazione per sottolineare i plus di prodotto e distinguerlo dai prodotti similari”, precisa Bertinelli.
Intanto il Grana Padano si conferma come il prodotto dop più consumato del mondo. E se gli acquisti delle famiglie italiane sono in aumento del 4,6% e quelli della ristorazione del 7%, l’export continua a crescere e nei primi nove mesi del 2018 ha fatto segnare un incremento del 5,4 percento. Stefano Berni, direttore generale del Consorzio di tutela con sede a San Martino della Battaglia (Brescia), evidenzia le tre ragioni che determinano il successo del prodotto: prezzo concorrenziale in gdo, qualità crescente del prodotto e piano produttivo in linea con l’incremento dei consumi in atto. “Abbiamo adeguate risorse aggiuntive per promozionare fuori Italia le crescite produttive”, commenta il direttore, evidenziando peraltro il +10% delle vendite di prodotto ‘grattugiato’ destinate all’export e soprattutto il +32% di forme Grana Padano Riserva rispetto al 2017, a conferma del trend legato all’eccellenza.