Tutto è quasi pronto a Manila, capitale delle Filippine, per accogliere la cucina di Davide Oldani. Lo chef e proprietario di D’O, teorizzatore della cucina pop, tra un paio di mesi inaugurerà il ristorante a marchio Foo’d, presso un hotel della catena Shangri-La. “Lo faremo – racconta Oldani a Pambianco Wine – con il brand con cui firmiamo tutte le cose fatte all’esterno del D’O, ed è un’altra scommessa fatta per portare l’italianità all’estero. Nello stesso periodo, a fine maggio, debutterà il ‘nuovo’ D’O, a poca distanza dall’attuale sede, di cui costituisce un’evoluzione, il completamento naturale rispetto ad alcuni elementi mancanti. Sarà ospitalità e convivialità all’ennesima potenza, con la possibilità di ultimare davanti al cliente la preparazione di almeno un piatto per ciascun menu. Sarà la casa autentica pensata per il piacere dei nostri ospiti”.
Dopo il ruolo di chef ambassador a Expo 2015, per Oldani è già pronta una nuova sfida: sarà ambasciatore unico in ambito food per i Giochi Olimpici di Rio dell’Italian team. “Per tale occasione – spiega – firmerò un libro dedicato al benessere, inteso come abbinamento tra grande cucina e movimento. Al momento non posso aggiungere altro, voglio lasciare un po’ di attesa perché il progetto è proprio ora in via di definizione”.
Oldani si è imposto nel mondo dell’alta ristorazione con un modello innovativo, che ha fatto scuola, riuscendo a trasformare il proprio nome in un brand, declinato attraverso progetti esterni come il Davide Oldani Cafè all’aeroporto di Malpensa e con vari marchi nella parte design, oltre a un’intensa attività divulgativa che comprende quotidiani (La Gazzetta dello Sport), periodici (La Cucina Italiana) e diversi libri. Da questo mese, inoltre, è il nuovo volto di Tim per gli spot di Impresa Semplice. Quanto vale il brand Davide Oldani? “Non lo saprei calcolare, ma lo fa certamente il mercato” conclude lo chef.