Compie mezzo secolo il Barolo Bussia, uno dei più rappresentativi di Prunotto, azienda piemontese controllata dalla famiglia Antinori. Nel 1961, il precedente proprietario Beppe Colla decideva di vinificare le uve provenienti da una singola vigna in località Bussia, una delle sottozone della denominazione in località Monforte d’Alba, ottenendo così un cru di grande prestigio distribuito a partire dal 1967. A cinquant’anni da quell’evento, la famiglia Antinori celebra l’anniversario con la presentazione del Bussia 2011 e con l’inaugurazione della nuova cantina, ristrutturata dall’architetto Paolo Cattaneo, nella proprietà con vista su uno spettacolare vigneto da sette ettari concepito da madre natura come una sorta di anfiteatro. A nord della cantina si trova la vigna Colonnello, un ettaro di terreno da cui trae origine l’altro cru di casa Prunotto.
La ristrutturazione dell’antica cascina, la cui parte più antica risale al 1800, è stata concepita in chiave tasting e accoglienza. Paolo Cattaneo, dopo aver seguito il restyling dello storico ristorante torinese Del Cambio, ha creato una terrazza con vista sui vigneti delle Langhe, un piano con due salotti di rappresentanza e due sale degustazione, un negozio per gli acquisti dei prodotti della cascina e di tutti gli altri vini realizzati da Prunotto. Una delle sale degustazione, ricavate dal vecchio fienile, presenta una visuale suggestiva tanto quanto la terrazza, sotto la quale è stata posta la cantina di fermentazione. Al piano terra della parte più vecchia della struttura, si trova invece la cantina di affinamento con botti in rovere francese e rovere di Slavonia da 32 ettolitri.
L’acquisizione di Prunotto è stata completata dagli Antinori nel 1994, cinque anni dopo l’inizio della loro collaborazione con i fratelli Colla (che controllavano dal 1956 la società fondata nel 1904 da Alfredo Prunotto) per la distribuzione dei vini piemontesi. Dal 1998, la presidenza dell’azienda piemontese è affidata ad Albiera Antinori, primogenita dl marchese Piero Antinori, già attiva fin dal 1994 nella gestione della produzione e nell’ampliamento aziendale con l’acquisizione graduale di vigneti quali Costamiòle, ad Agliano, per la produzione di Barbera d’Asti, Bric Turot a Barbaresco, cinque ettari a Treiso per la produzione del Moscato, altri terreni a Calliano per lo studio e l’analisi di nuovi vitigni quali Albarossa e Syrah.