Il gin piace, ha margini di crescita (e non soltanto in Gran Bretagna) e meritava un posto di rilievo tra i brand presenti nel portafoglio del gruppo Campari. La società milanese, che già operava in quest’ambito con il marchio Bankes London, ha comunicato l’acquisizione del brand super premium Bulldog, ottenuta versando al fondatore Anshuman Vohra (che rimarrà in carica per un certo periodo di tempo in qualità di brand ambassador) la somma di 58,4 milioni di dollari, pari a 54,1 milioni di euro al cambio attuale, comprensivi di capitale circolante e passività assunte, più un potenziale earn-out da corrispondere al raggiungimento di determinati volumi di vendita incrementali rispetto a obiettivi concordati.
L’operazione è stata comunicata il 2 febbraio. Con questa mossa, Campari consolida le proprie posizioni nell’ambito degli spirits, dopo aver ceduto a Terra Moretti il business dei vini fermi a marchio Sella&Mosca e Teruzzi&Puthod.
Il gin Bulldog era distribuito da Campari da circa tre anni, incluso il canale Global Travel Retail, in virtù di un accordo esclusivo di durata quinquennale, che prevedeva anche un’opzione call per acquisire la proprietà del marchio nel 2020. La conclusione del deal, prevista entro la metà di febbraio, avviene perciò in anticipo rispetto alla scadenza dell’accordo quinquennale originale. “La nuova struttura dell’accordo – comunica la società acquirente – consente a Gruppo Campari di ottenere un’operazione finanziariamente vantaggiosa, permettendo così d’ora in avanti di sfruttare appieno il potenziale di crescita del brand avendo completo controllo della strategia di marketing così come delle iniziative di brand building”.
Lanciato negli USA nel 2007 e successivamente in Europa, Bulldog Gin è, secondo Iswr, il quarto premium gin nel mondo ed è oggi disponibile in 95 paesi, con una forte concentrazione in Europa. Nel 2016, ultimo dato disponibile, il brand ha fatturato 11 milioni di euro, in crescita del 22% a cambi costanti, avendo come principali mercati la Spagna, il Benelux, il Regno Unito, e gli Stati Uniti, oltre al canale global travel retail