La ristorazione sulle navi da crociera, negli anni, ha subito diversi cambiamenti sull’onda di nuovi trend e consumi, portando all’implementazione di molteplici outlet culinari a disposizione degli ospiti. Parola chiave? Diversificazione.
Food outlet in collaborazione con marchi rinomati e chef stellati, ristoranti a tema sempre più elaborati e soluzioni upgrade. Si presenta così lo scenario della ristorazione a bordo delle navi da crociera, che negli ultimi anni ha subito una vera e propria evoluzione, riflettendo le tendenze e le aspettative crescenti degli ospiti.
Cambiano le richieste dei consumatori
Se all’inizio degli anni duemila “per l’italiano medio in vacanza essere serviti al tavolo, sia a pranzo che a cena, era un elemento di gran lusso, già dieci anni fa le esigenze sono cambiate”, dichiara a Pambianco Wine&Food Magazine Leonardo Massa, vice president Southern Europe della divisione crociere del Gruppo Msc. “Gli ospiti hanno cominciato a preferire un servizio a buffet, dove poter scegliere personalmente la quantità e la varietà di pietanze”. Sull’onda di questo fenomeno, “sulle nostre navi, ormai da diversi anni, offriamo un buffet a disposizione del cliente 20 ore al giorno, pur mantenendo altissima la qualità, ad esempio con la proposta di ostriche e sushi preparato al momento”.
Tuttavia, “con lo sviluppo di nuove navi, ci siamo maggiormente orientati sulla realizzazione di ristoranti ‘a tema’ (dai cinque ai sette per ogni nave)”, considerati un servizio extra a pagamento e con necessità di prenotazione. Ed è proprio questo l’aspetto più evidente del cambiamento: “l’introduzione di una vasta gamma di ristoranti a tema, in modo simile a quanto accaduto nella ristorazione ‘a terra’”, commenta Giuseppe Carino, senior vice president guest experience e on board sales operations di Costa Crociere. “Se prima, infatti, esistevano solo i ristoranti principali, il buffet, e al massimo uno o due altre opzioni a pagamento, oggi le navi da crociera diversificano la propria gamma di proposte”, seguendo le richieste dei consumatori.
Cucine tematiche
Con la definizione di ‘ristorante a tema’ si fa riferimento a una proposta culinaria specializzata in un determinato tipo di cucina, come, ad esempio, quella asiatica o messicana. “Questi locali non sono creati in funzione della rotta e della destinazione geografica scelta per il proprio viaggio, quanto piuttosto dei gusti dei consumatori e dei trend del momento”, continua Massa. Ad esempio, la compagnia di navigazione statunitense Norwegian Cruise Line offre sulle proprie navi diverse opzioni, tra cui Le Bistro, con cucina francese, Los Lobos, di stampo messicano e Teppanyaki, un’esperienza culinaria giapponese. Inoltre, a bordo delle nuove navi Norwegian Prima e Norwegian Viva è stato presentato ‘Indulge Food Hall’, uno spazio che offre un totale di undici diverse stazioni che servono colazione, pranzo e cena. “Per il suo sviluppo abbiamo esaminato la demografia dei nostri ospiti e le opzioni di ristorazione che apprezzavano nella nostra flotta legacy”, commenta il gruppo. In aggiunta, sulla Norwegian Aqua, il cui lancio è previsto per la primavera del 2025, verranno introdotti una nuova stazione che offre un menu completo a base vegetale; Sukhothai, il primo ristorante di specialità tailandesi; e Swirl Wine Bar, wine bar di lusso. “I nostri ristoranti di specialità sono a pagamento, ma gli ospiti possono approfittare della nostra offerta ‘Free at Sea’ e richiedere un pacchetto di upgrade aggiuntivo, come lo specialty dining che copre un certo numero di cene in ristoranti di specialità”.
E ancora, Utopia of the Seas, la nuova nave della compagnia di crociere norvegese-statunitense Royal Caribbean ha presentato il debutto di Pesky Parrot, un nuovo bar caraibico che serve cocktail a base di frutta preparati con rum, tequila e gin, e Izumi e Izumi in the Park, dove gli ospiti possono gustare sushi fresco e dolci di ispirazione giapponese. In generale, alla Royal Caribbean International “siamo rinomati per le nostre innovazioni, come Empire Supper Club, un’esperienza stravagante che abbina otto portate a vino, cocktail e musica”, racconta il gruppo.
Il food diventa experience
Ed è proprio l’esperienza che va cercando l’ospite. “La ristorazione non è più solo un momento di convivialità, ma viene vista come una vera e propria esperienza in cui essere coinvolti”, commenta Carino di Costa Crociere. Per esempio, per la nuova divisione Explora Journeys del gruppo Msc, dedicata alle crociere di lusso, “abbiamo costruito delle postazioni dove gli ospiti possono imparare a cucinare con lo chef, dopo essere andati con lui al mercato per comprare le materie prime”, racconta Leonardo Massa. E ancora, Norwegian Cruise Line organizza ‘Meet the Winemaker’, un programma che offre agli ospiti l’opportunità di interagire con produttori di vino e altri esperti attraverso una varietà di seminari e attività, tra cui degustazioni di vino e cene abbinate a vini, dimostrazioni culinarie interattive e incontri a bordo della flotta.
“C’è anche una propensione crescente alla spettacolarizzazione della ristorazione, che riguarda sia la fase di preparazione dei piatti che il contesto scenografico”, aggiunge il senior vp di Costa Crociere. Proprio Costa, infatti, sta lavorando con un ristorante giapponese che offre un mix di alta gastronomia e show, per estendere il concept ad altri food outlet di bordo. A questo proposito, Royal Caribbean ha introdotto su Utopia of the Seas la nuova esperienza immersiva Royal Railway, ovvero un ristorante con un ambiente esterno “iperrealistico” realizzato per assomigliare a una carrozza ferroviaria dei primi anni del 1900. “I nostri ospiti avranno l’opportunità di viaggiare attraverso il selvaggio West mentre gustano più portate e assistono a spettacoli messi in scena dal nostro cast di attori”, racconta il gruppo.
In collaborazione con
C’è anche chi, per le proprie proposte culinarie, decide di puntare su partnership con marchi italiani e internazionali, come Costa Crociere. “Sulle nostre ammiraglie – commenta Giuseppe Carino – offriamo, tra gli altri, il Ferrari Spazio Bollicine – Bistrot Mare, dove poter accompagnare i vini della famosa casa trentina con un menu firmato dallo chef Edoardo Fumagalli; l’Osteria Frescobaldi, anche in questo caso con una proposta di menu da abbinare ai vini della celebre cantina toscana; l’Aperol Spritz bar; il Campari lounge; e l’Heineken Star Club & Bistro”. Allo stesso modo, Norwegian Cruise Line ha collaborato con Ldv Hospitality, con cui ha portato il noto ristorante Scarpetta a bordo di una nave da crociera per la prima volta nel 2019. Oggi in carta vi è la proposta gastronomica Onda by Scarpetta, disponibile su quattro navi.
Alle collaborazioni con le aziende, si aggiungono quelle con gli chef stellati. Costa Crociere, infatti, ha coinvolto nel suo progetto culinario i tre chef di fama mondiale Bruno Barbieri, Hélène Darroze e Ángel León. “Non abbiamo semplicemente portato i loro piatti a bordo, ma abbiamo costruito una vera e propria partnership, lavorando su un progetto su misura per Costa: creare nuovi piatti e menu che raccontassero attraverso il gusto le destinazioni visitate dalle nostre crociere”, continua Carino. “È un progetto in continua evoluzione, che porta in tavola i Destination Dish, singoli piatti serviti a cena nei ristoranti principali, e il ristorante Archipelago, dove si può scegliere tra tre menu distinti, ciascuno firmato da uno degli chef”. Inoltre, “in occasioni di crociere speciali, come quella dedicata al C|Club, il nostro loyalty club, gli ospiti hanno la possibilità di conoscere i tre chef e interagire con loro”. Si aggiunge anche la proposta di pasticceria, firmata dal corporate pastry & bakery chef Riccardo Bellaera, allievo del maestro Iginio Massari, che si ispira alla tradizione italiana e mediterranea, con linee diverse di dessert. Anche Msc Crociere crede in questo tipo di partnership. “Oltre a collaborazioni continuative per anni con Carlo Cracco, qualche mese fa abbiamo ospitato lo chef tristellato di Senigallia Mauro Uliassi con il suo staff nelle nostre cucine della divisione Explora Journeys. Oggi ai fornelli c’è Franck Garanger, che presenta il concept culinario di Anthology.
In conclusione, se fino a pochi anni fa per la prenotazione di una vacanza in crociera la ristorazione risultava essere un servizio accessorio, oggi “è uno dei tre motivi principali che spingono all’acquisto di un’experience in nave e che gli ospiti richiedono prima di salire a bordo”, conclude Carino. Dunque le compagnie di navigazione investono sempre più in questo segmento, che sia tramite le collaborazioni con player rinomati, con una diversificazione sempre più ampia della propria offerta o con la creazione di vere e proprie esperienze.