Avvio d’anno in calo per l’export complessivo dei distretti industriali italiani (-1,1%), ma non per il settore agroalimentare, che nei primi tre mesi del 2024 ha registrato un incremento del 6,6%, superando di più del 50% i valori del 2019 e posizionandosi come migliore performance rispetto a tutti gli altri segmenti. È questa la fotografia scattata dal Monitor dei distretti di Intesa Sanpaolo, che studia trimestralmente l’andamento delle aree produttive strategiche che compongono lo Stivale.
I mercati esteri hanno mostrato dinamiche contrastanti: mentre le esportazioni verso l’Europa, in particolare Francia e Germania, hanno subito cali “significativi”, i distretti italiani hanno visto una ripresa negli Stati Uniti (+4,3%) e incrementi in mercati emergenti come la Turchia (+125,7%), Emirati Arabi Uniti (+29,3%), e Vietnam (+94,8%).
Tuttavia, solo alcuni settori hanno mostrato segnali positivi. Oltre all’agroalimentare, il sistema moda ha beneficiato di un buon andamento, con un incremento del 4,3% sul versante del consumo, trainato in particolare dall’Oreficeria di Arezzo, Vicenza e Valenza, nonché dall’abbigliamento di Empoli e Perugia.
Dal rapporto emerge una timida fiducia sulla seconda parte del 2024, in cui “il buon posizionamento competitivo dei distretti porta a pensare che l’export possa riprendere un buon ritmo di crescita, grazie alla ripartenza degli scambi mondiali”, riporta il report, nonostante sullo sfondo restino comunque indubbie le incertezze insite nello scenario geopolitico attuale.