Business in crescita per Louis Roederer, che dopo un 2022 molto positivo ha chiuso il primo semestre 2023 con un andamento che l’export manager Stephane Richer de Forges riferisce come “molto buono in valore, perché l’aumento dei prezzi è stato significativo nel 2023”. In termini di volume, invece, “le spedizioni sono un po’ calate rispetto al 2022 che è stato un anno euforico, ma rimangono avanti sul 2019 che resta un anno di riferimento”.
“I clienti consumano meno di prima, ma vini di qualità superiore”, afferma il manager, specificando che “il consumo dei fine wines è fortemente aumentato a differenza dei vini meno cari. I consumatori non esitano a sbizzarrirsi quando si tratta di vini più ricercati. Inoltre, i giovani tra i 25 e i 35 anni sono sempre più interessati al mondo del vino, alla ricerca di prodotti che rispettino l’ambiente e siano di ottima qualità”.
La maison di Champagne ha archiviato il 2022 con un fatturato di 200 milioni di euro realizzato dalla rete di distribuzione tra Francia ed esportazioni. Il dato non tiene conto del fatturato realizzato dalle altre proprietà dislocate tra Francia, Portogallo e Usa, nonché dalle filiali distributive (Usa, Uk e Svizzera), con le quali il fatturato complessivo dovrebbe assestarsi a circa 450 milioni.
L’Italia, doveil brand è distribuito da Sagna SpA, è il secondo mercato export in volume e il terzo in valore per gli Champagne. “Quasi il 10% dei vini venduti all’estero è destinato all’Italia”, chiosa Richer de Forges. “È un mercato molto importante e strategico per Louis Roederer”.
In un contesto fluido e di evoluzione dei mercati, Louis Roederer “lavora costantemente a nuovi progetti – riferisce Richer de Forges – sia nel campo dell’ospitalità (alberghi di lusso) e dell’enoturismo in cantina (con la ristrutturazione di tutte le sue proprietà), ma anche nella ricerca di nuove proprietà in Europa e negli Stati Uniti. È importante che la Maison abbia una tale dinamica, perché permette di guadagnare quote di mercato e contestualmente anche di mettersi in discussione”.
In questo percorso, il posizionamento di una maison storica e di eccellenza si modifica nel tempo (in funzione dei target) pur mantenendosi coerente. “La Maison, sin dalla sua creazione, ha dovuto costantemente adattarsi e continua a farlo – conclude l’export manager – e oggi il cambiamento climatico richiede di preparare il vigneto per il futuro. Inoltre, le tendenze di consumo sono attentamente monitorate da Louis Roederer, così da poterle seguire purché corrispondano alla filosofia della Maison. Louis Roederer ha la fortuna di avere quasi 250 anni di storia e questo consente di prendere tempo e di effettuare decisioni ponderate”.
