Confermato e superato il traguardo dei 14 milioni di ricavi per Crurated, il fine wine club fondato nel 2021 dal manager di Google Alfonso de Gaetano con base tra Dubai e Londra (ma con il cuore operativo in Borgogna), che chiudendo il secondo esercizio ha portato numeri decisamente positivi. “Abbiamo raggiunto e superato le nostre stime di ricavi – conferma il vice presidente Stefano Remigi – raggiungendo quota 14,2 milioni di euro, in crescita del 140% rispetto al primo anno di attività”. E i numeri sono tutti positivi: i membri del club – distribuiti in tutto il mondo con una crescita esponenziale di italiani – sono oggi circa 2.600, con il 70% sotto i 45 anni.
L’indicatore più significativo è però l’attenzione crescente che le cantine identificabili come più attrattive nel segmento fine wine stanno dedicando al progetto Crurated. “I produttori top che attualmente collaborano con Crurated sono passati da 24 a 71 – chiosa Remigi – e giusto per anticipare due importanti novità, Chateau d’Yquem ha avviato un rapporto direttamente con noi, per cui stiamo lavorando al lancio di un’asta straordinaria, mentre Domaine Arnoux-Lachaux ha appena firmato un’esclusiva con Crurated per il mercato consumer”.
Se gli chateau più ricercati di Borgogna hanno capito il progetto del club, una vera “comunità del vino” basata su una membership e progettata per mettere in contatto i fine-wine-lover con le maison vitivinicole di eccellenza su scala mondiale, anche in Italia le temperature stanno salendo. “Dopo aver battuto all’asta il barrel di Montevertine Pergole Torte 2020 – rimarca il VP – è seguito il lancio in anteprima sul mercato consumer del Cerretalto 2018 di Casanova di Neri, seguito dal barrel Il Marroneto Madonna Delle Grazie 2019 e Riserva 2020 con formati in esclusiva per Crurated. Spostandosi in Piemonte, Cappellano presenterà entro l’anno in anteprima e in esclusiva per il wine club una nuova referenza di sole 100 bottiglie numerate”.
Nel portafoglio di Crurated i vini italiani (principalmente Langhe e Toscana) seguono il trend della domanda mondiale, non superando quindi il 10% nelle vendite – non troppo male se si considera che Bordeaux non va oltre l’11% del portafoglio. “Nel secondo anno di esercizio c’è stata però una crescita a valore dell’80% per i vini dall’Italia e stiamo lavorando per arricchire l’offerta ai nostri membri di proposte esclusive”, specifica Remigi.
Tra i progetti in fase di realizzazione, un nuovo magazzino per la certificazione con tecnologia blockchain e lo stoccaggio per almeno un milione di bottiglie, il lancio della sezione Spirits e lo sviluppo dell’offerta Experiences, con cui Crurated prevede di portare il proprio brand e i produttori interessati in location particolari del mondo (ristoranti e hotel d’alta gamma). “In Italia sono 45 i ristoranti esclusivi già registrati – anticipa Remigi – e hanno fatto ordini significativi. Il piano è di lavorare solo con una fascia di 100 top restaurants”.