Focus sul mercato estero e garanzia di qualità sono i due principi cardini dell’azienda vitivinicola Sensi 1890, in campo da quattro generazioni. L’anno scorso la realtà toscana ha registrato ricavi intorno ai 50 milioni di euro, rimanendo in linea con i numeri dell’esercizio precedente. “Lavorando con molti mercati esteri e in differenti canali siamo riusciti a compensare le varie mancanze del periodo pandemico e ora puntiamo a crescere con gradualità con una visione a lungo termine”, ha dichiarato a Pambianco Wine&Food il direttore commerciale Massimo Sensi. “Alle recenti fiere ProWein e Vinitaly 2023 a cui abbiamo partecipato, abbiamo avuto un enorme riconoscimento e portato a casa nuovi clienti grazie alla nostra principale mission: la qualità”.
Il portfolio di Sensi 1890 comprende sei linee di prodotto: dal Chianti, di cui “siamo i maggiori esportatori per volume venduto da 20 anni”, che copre anche le Riserve, le sottozone del Chianti e i biologici, ai vini della costa come Bolgheri, Maremma e Vermentino, fino ai rosati e agli spumanti 18K Luxury Sparkling Wines, quest’ultimi prodotti in Veneto con una filiera controllata, “che ci dà molta visibilità a livello mondiale essendo bottiglie di alto pregio”. A completare la proposta di Sensi vi sono anche la Fattoria di Calappiano, realtà interamente biologica con un focus sui vitigni autoctoni toscani che include anche una parte di hospitality, permettendo l’organizzazione di convention, matrimoni e ristorazione, e il Poggio Scudieri, dove viene prodotto il Brunello. “La nostra gamma è insomma concentrata sulla Toscana, ma abbiamo delle diversificazioni in altre fasce di prodotto interessanti perché ci pongono sul mercato come un’azienda flessibile e sempre attenta alle tendenze”.
A spingere i ricavi le linee di Chianti, gli spumanti e vini dal “nome più forte” come Bolgheri, riconosciuti maggiormente anche dal mercato internazionale, che pesa per il 70% sul fatturato per Sensi, lasciando al Belpaese il restante 30 per cento. “Tocchiamo circa 50 Paesi in tutto il mondo, dall’Europa al Nord e Sud America, fino all’Australia, il Medio Oriente e il Sud-est asiatico”. Riguardo al mercato locale “crediamo molto nello sviluppo sul mercato italiano, che negli anni si è trasformato in una vera e propria vetrina di prestigio per l’export”, continua il direttore. “I turisti stranieri che vengono in Italia a fare i wine tour chiaramente apprezzano i nostri prodotti e per questo è fondamentale concentrarci sul mercato nazionale”.
Riguardo ai canali di vendita, Sensi 1890 opera in maniera bilanciata in Horeca e Gdo, “anche se la grande distribuzione ci ha permesso uno sviluppo più rapido in alcuni Paesi, mentre l’Horeca favorisce una crescita più lenta”. Nello specifico, in Italia “prevale la Gdo”, specifica Sensi. “La ristorazione è un passo che abbiamo cominciato a sviluppare quando abbiamo definito meglio anche i metodi di lavoro e produzione dei vini autoctoni delle nostre fattorie. Volevamo essere sicuri di avere tutti i corretti riconoscimenti prima di presentarci all’Horeca. È dunque un canale per noi di sviluppo più recente “, conclude Sensi.