Bauli ha archiviato l’anno fiscale 2021/2022 con ricavi in aumento e volumi ai livelli pre-pandemici. Al 30 giugno 2022, per la chiusura dell’esercizio, il gruppo dolciario ha registrato 550 milioni di euro, segnando un +14,3 per cento. A spingere questo incremento il Natale, l’aumento dei prezzi unitari ad inizio anno e il buon andamento delle consociate estere, in particolare l’India. Bauli è riuscita, così, a riportare i volumi dei prodotti da ricorrenza ai livelli pre-pandemia (sia per Natale che per Pasqua) e a consolidare i volumi dei prodotti a consumo quotidiano.
Il complesso contesto economico e finanziario attuale, caratterizzato dall’inflazione e “l’estrema volatilità del mercato hanno reso necessarie alcune azioni, come aumentare il prezzo di alcuni dei nostri prodotti, per proteggere la sostenibilità del business”, ha dichiarato Michele Bauli, Presidente del Gruppo Bauli. Questa azione, tuttavia ha coperto solo parzialmente il costo delle materie prime, con una conseguente riduzione del risultato operativo netto del gruppo, che si attesta su circa 8 milioni (in calo di 10 milioni). “Riteniamo, però, che questo non andrà a incidere sui volumi di vendita del Natale, che prevediamo sostanzialmente stabili rispetto a quelli dell’anno scorso. Siamo convinti che a Natale un pandoro o un panettone non possa mai mancare a tavola”.
L’acquisizione dell’80% della società Dacasto Gran Pasticceria e i 35 milioni di euro di investimenti industriali realizzati nel corso dell’esercizio, hanno portato il gruppo a registrare un aumento della posizione finanziaria netta di quasi 100 milioni di euro (in aumento di 16,5 milioni rispetto all’esercizio precedente). Intanto nell’anno fiscale il capitale impiegato si è attestato sui 252,2 milioni di euro, in crescita di 23,3 milioni rispetto all’esercizio precedente, coperto da un patrimonio netto pari a 154 milioni di euro (in crescita di quasi 7 milioni).