Se il 2021 è stata un’annata record, gli indizi che anche quest’anno arrivano dal mondo dello champagne in Italia lasciano pensare che si ripeterà la caccia all’ultima cuvée che ha caratterizzato la passata stagione.
A Modena, durante l’ultima edizione di Champagne Experience, ormai diventata la più importante manifestazione a livello europeo dedicata alle bollicine d’Oltralpe, sono stati 6.400 i visitatori durante i due giorni di fiera. Tanti gli operatori del settore e consistente anche il numero di privati – considerando l’elevato costo del biglietto di ingresso – giunti da un po’ tutta Italia per degustare più di 800 champagne di 141 aziende, tra Maison e piccoli vigneron.
Il ruolo della distribuzione
A portarle nei padiglioni di Modena Fiera sono stati 19 dei 21 distributori appartenenti a Società Excellence, organizzatrice della kermesse, ai quali se ne aggiungono altri 45, tra i quali anche produttori di vino italiano o specialisti dell’e-commerce, anch’essi importatori di champagne in Italia. Sono loro a fare, nella maggioranza dei casi, da trait d’union tra domanda e offerta e ad avere, quindi, il polso della situazione. “Noi siamo un unicum in Europa”, racconta a Pambianco Wine&Food Luca Cuzziol, a capo dell’omonima azienda di distribuzione con sede a Santa Maria di Piave, nel trevigiano, e presidente di Società Excellence. “Siamo un gruppo di aziende, che cresce sempre di più, in competizione tra loro ma che collaborano insieme. La distribuzione è il futuro e il presente: un vino distribuito è statisticamente provato che è gestito meglio, per capillarità sul territorio e gestione”. C’era qualche dubbio, quest’anno, che la manifestazione potesse ripetere il successo delle passate edizioni, e invece l’afflusso dei professionisti, ai quali principalmente si rivolge Champagne Experience, è salito al 77%.
Meno assegnazioni, scorte già esaurite in molti casi
“È una manifestazione costantemente in crescita e questa grande presenza è ancora più significativa considerando che molti di noi hanno esaurito le scorte a disposizione di molte referenze di champagne qui in degustazione”, racconta Christian Bucci, al timone di Les Caves de Pyrene, distributore con sede ad Alba dal 2009. Tutti cercano champagne in Italia, uno dei mercati di riferimento a livello mondiale da tempo e tornato su livelli pre-covid nel 2021 con 9,2 milioni di bottiglie, ma sembra in effetti non essercene quasi già più. Meno assegnazioni e più consumo durante tutto l’anno – nei primi sei mesi del 2022 sono già entrati il 65% di volumi in più rispetto all’anno scorso (fonte: Wine Monitor Nomisma) – grazie a un fenomeno di destagionalizzazione in atto già da tempo, sono alcuni dei fattori che fanno sì che anche quest’anno i distributori si siano dovuti destreggiare a fatica per accontentare i loro clienti. “Il Natale è sempre importante, ma noi distribuiamo ugualmente durante tutto l’anno”, afferma Alessandro Sarzi, che insieme alla sorella Claudia conduce la storica azienda di importazione e distribuzione con sede a Milano dal 1966. “Il grosso problema è ora la disponibilità. Mancano già diverse cuvée che non riusciremo a riassortire per le festività. Mi auguro che il prossimo anno cambi qualcosa, perché non è facile gestire le assegnazioni con i clienti”.
Le tendenze del momento e quelle ormai consolidate
Divisi per zone di provenienza – Vallée de la Marne, Montagne de Reims, Côte des Blancs e Aube – gli champagne in degustazione a Modena forniscono anche una cartina di tornasole dei gusti e delle tendenze in atto in questo momento. “I dosaggi molto contenuti e le versioni Extra Brut e Nature, sono ormai una tendenza presente da tempo e direi consolidata”, commenta Andrea Montanaro, che insieme al socio Andrea Gaggero ha fondato ViteVini nel 2014 a Genova. “Molti professionisti ora cercano anche champagne realizzati con Meunier in purezza. Ci sono poi i rosé, che si stanno ritagliando uno spazio sempre più importante perché molto gastronomici”. C’è poi il fenomeno della richiesta delle bottiglie più prestigiose, che accomuna l’Italia ad altri mercati come Svizzera e Giappone. “Sta aumentando molto l’interesse degli champagne comunemente chiamati Cuvée de Prestige”, aggiunge Simone Folsi, direttore commerciale di Visconti 43, realtà del Gruppo Meregalli dedicata alla distribuzione di cantine più contenute nei numeri e a conduzione famigliare, champagne inclusi. “Crescono quindi le vendite di champagne millesimati o di quelli a tiratura limitata”.