Da Portofino a Santa Margherita Ligure, da Rapallo a Chiavari, il Tigullio esercita da sempre un’attrazione fatale non solo rispetto al bacino urbano tra Lombardia e Piemonte, ma anche sul turista internazionale affascinato dalla dolce vita costiera. Se per qualche lustro l’immagine della costa ligure di Levante aveva visto appannarsi il proprio posizionamento, forse per lo stile d’antan di alcune strutture di accoglienza, negli ultimi anni sembra vivere un Rinascimento alimentato anche, e soprattutto, da un’offerta enogastronomica di livello. I primi movimenti si son visti alla vigilia della pandemia, primo tra tutti l’acquisizione dello storico Bitosforo da parte del team di Carlo Cracco, e poi proprio il mutamento nei paradigmi turistici, con la spinta sulle esperienze en plein air e sugli spazi distanziati, sembra aver dato l’abbrivio ad una rinascita del Tigullio in grande stile. E quel tratto di costa ligure, nonostante le criticità infrastrutturali, oggi fa tendenza. Sono sbarcati qui Cracco e i Cerea, ha investito Langosteria, mentre lo storico ristorante Ö Magazìn di Portofino si evolve con l’apertura di Ö Magazìn Bistrot nei carruggi di Santa Margherita. E anche nel mondo hotellerie l’evoluzione verso il fine dining diventa occasione per cogliere gli stimoli della domanda, sempre più glamour e internazionale.
Langosteria, il lusso pied-dans-l’eau
A pandemia non ancora archiviata, nel 2021 Langosteria ha scelto di puntare sulla Liguria. “La baia di Paraggi è stata un investimento importante – conferma Enrico Buonocore CEO & founder Gruppo Langosteria – abbiamo sempre creduto nella location, che ha dimostrato di essere molto attrattiva per turisti internazionali e italiani del lusso”. La liaison con la costa è nata nel 2017, con l’apertura di Langosteria Paraggi ai Bagni Fiore. “I primi quattro anni – chiarisce Buonocore – ci hanno permesso di costruire uno scambio di assoluto valore con il territorio ligure di grandissimo successo. Successivamente, abbiamo voluto ampliare l’esperienza Langosteria acquisendo gli storici Bagni Fiore, gestiti dall’Hotel Splendido Belmond insieme al quale creiamo un’esperienza di lusso per il nostro consumatore”. I risultati confermano la bontà del progetto che ha portato all’acquisizione. “Crediamo fortemente nel nostro ristorante pied-dans-l’eau e nel valore che possiamo ancora aggiungere in questa nostra operazione”, rimarca il manager/imprenditore, che prevede nuove partnership con brand di lusso. “Le prospettive fondamentali sono le stesse di sempre – aggiunge – la ricerca continua dell’eccellenza, la capacità di accogliere il cliente come a casa e il ritmo coinvolgente che caratterizza l’esperienza Langosteria”.
Il Rinascimento del Tigullio è cosa fatta. “Sicuramente Langosteria è stata precursore di una rinascita di interesse nei confronti del Golfo – conclude Buonocore – e siamo felici che il livello dell’offerta diventi sempre più alto, con l’arrivo anche di operatori di medesimo posizionamento della ristorazione e dell’accoglienza. Il target del turismo è per la maggioranza italiano e internazionale di lusso”.

La sfida di Carlo Cracco
Carlo Cracco è stato forse il primo chef-star ad aver pianificato lo sbarco in costa, dato che già nel 2019 ha preso forma il suo progetto attorno a Il Pitosforo, a Portofino. Lo storico ristorante che ha accolto ai suoi tavoli divi e starlette, sceicchi, campioni dello sport e modelle – da Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni a Liz Taylor e Sophie Marceau, ma anche Sting, Naomi Campbell e Andrea Bocelli – avrebbe dovuto attraversare una fase di restyling nel 2020, ma l’avvento del Covid ha rallentato il progetto. “Siamo arrivati per primi, ma poi abbiamo dovuto rallentare – ricorda Carlo Cracco – però abbiamo fatto questa scelta con convinzione. Nel momento in cui tutti erano concentrati sulla Toscana o su altri fronti più affollati, noi abbiamo scelto il Tigullio forse perché si trovava un poco ‘sguarnito’ in termini di alta ristorazione. E la pandemia ha solo spinto e reso più appetibile questo territorio”.
L’idea di Cracco & Co era di replicare il percorso compiuto a Milano, “prendendo in mano un locale tradizionale con una storia importante – chiarisce lo chef – e lavorare per farlo tornare su alti livelli. Il Pitosforo era il ristorante di Portofino, era un punto di riferimento e questo ci ha aiutati”. Affacciato sul porto, con spazi ampi e uno scoperto molto grande, Il Pitosforo si è rivelato subito lo spazio perfetto per un progetto di ampio respiro.
I risultati stanno dando ragione alla squadra di Cracco. “L’anno scorso è andata molto bene e quest’anno contiamo di fare ancor meglio, anche perché abbiamo aperto all’inizio di aprile e il lavoro sta andando molto bene. Il locale cresce e poi si deve considerare il fatto che il Tigullio è conosciutissimo all’estero. Gli americani, in particolare, amano Portofino e questo tratto di costa e nemmeno noi ci rendevamo conto di quanto l’apprezzino, fino a quando ci siamo trovati sotto i riflettori”. Prossimi obiettivi? “Diventare un punto di riferimento nel Tigullio – chiosa Cracco – valorizzando, come Langosteria e Da Vittorio, questo territorio e i suoi prodotti attraverso una ristorazione di eccellenza. Cerchiamo di tessere un’offerta ancora più alta per gli ospiti”.

I fratelli Cerea chiudono il cerchio a Portofino
Anche per i fratelli Cerea l’avventura nel Levante ligure è legata al gruppo Belmond, dato che proprio in seno all’Hotel Splendido Mare si inserisce il DaV Mare, affacciato sulla piazzetta di Portofino, aperto nella primavera del 2021. “Abbiamo sempre amato la Liguria – riferiscono dalla famiglia – che per noi rappresenta non solo una terra magica, luogo d’elezione dove trascorrere le nostre ferie, ma anche carica di suggestioni gastronomiche che ci piace inserire nelle nostre ricette (dal pesto ai gamberi di Santa Margherita Ligure). Il Tigullio in particolare ha un fascino unico, dalle sue spiagge e baie che si affacciano su un mare cristallino fino alla ricchezza della sua biodiversità. E poi c’è Portofino: cosa c’è di più iconico della sua Piazzetta, che sa attrarre ospiti locali e internazionali? Quando il gruppo Belmond ci ha proposto di collaborare, sapevamo che la scelta era giusta”. Quello sulla costa è stato un ritorno alle origini, per i Cerea. “Quando abbiamo aperto il primo ristorante Da Vittorio a Bergamo, nel 1966 – spiegano – abbiamo voluto innovare proponendo la cucina di pesce in una città votata alla carne. Portare la nostra esperienza culinaria nuovamente al mare ci ha permesso di realizzare un sogno di famiglia e di chiudere simbolicamente un cerchio”. La prima stagione di DaV Mare è stata un successo. “Nonostante le difficoltà legate alla situazione pandemica – riferiscono della famiglia – la voglia di tornare a godere della bellezza del nostro Paese è stata fortissima, così come quella di gustare ricette autentiche, espressione del territorio”. Una garanzia nata dalla sinergia tra Paolo Rota, executive di Da Vittorio, e Roberto Villa, executive dello Splendido Mare.
La novità di quest’anno è l’ingresso come head chef di Davide Galbiati, fino all’anno scorso in forze a Brusaporto (Bergamo), che lavorerà in sinergia con Villa. “L’estate 2022 per il Gruppo si preannuncia ricca di novità, ma scaramanticamente non sveliamo ancora nulla”, chiosano i Cerea. Quel che è certo è che “il Tigullio resta una perla che attrae ospiti sofisticati ed esigenti”.

Giacomo Milano a Santa Margherita
La novità della stagione 2022 è invece l’approdo di Giacomo Milano, il gruppo fondato da Giacomo Bulleri, a Santa Margherita Ligure. Qui ha aperto il Giacomo Bistrot, locale gemello di quello milanese, ma con vocazione pesce. “Dopo l’esperienza in Versilia, dove siamo dal 2018 – dice il general manager Cristian Taormina – abbiamo scelto un’altra meta classica per i milanesi. E certamente in questi due anni abbiamo visto un rinascimento del Tigullio e di tutto il litorale: i turisti sono tornati più numerosi che nel pre-pandemia e l’offerta sta crescendo in termini di qualità”. Giacomo Bistrot, che sarà stagionale, accoglie i clienti all’imbocco della Calata del Porto, nell’ex caserma napoleonica, occupando uno spazio riconoscibile grazie alla chiatta pieds-dans -l’eau dove si svilupperà il dehor del ristorante.
Hotel diffuso e fine dining
Evoluzione sul fronte fine dining anche per il Villa Riviera Resort, tecnicamente un hotel diffuso 5 stelle posizionato in collina al centro del golfo del Tigullio. “Dal 2018, quando abbiamo aperto, siamo cresciuti velocemente – riferisce Giovanna Frugone, direttore generale della struttura di lusso – stimolati anche dalla domanda di eccellenza dei nostri clienti. Su questa linea, quest’anno si è unito a noi lo chef Matteo Armanino con tutta la sua brigata, portando un bel valore aggiunto ai due ristoranti: Aria, il ristorante per una cena più elegante con piatti gourmet, e Terra Osteria, che ha l’ambizione di proporre veri piatti locali (pasta e pane fatti in casa, pesto nel mortaio) seguendo la stagionalità”. Se non di Rinascimento, Frugone parla di rinnovamento per il Tigullio. “Lavorando su un target medio-alto, con ospiti da tutto il mondo – osserva la manager – noto una voglia crescente di conoscere un territorio che si è rinnovato, riscattandosi per riappropriarsi dell’etichetta di eccellenza”.
