Santa Margherita Gruppo Vinicolo esce dal biennio della pandemia con risultati record, i migliori della sua storia, frutto di un ciclo di investimenti avviato nel 2005: oltre 350 milioni di euro che hanno ridisegnato le prospettive del polo vitivinicolo di Fossalta di Portogruaro (Ve), fondato nel 1935 dal conte Gaetano Marzotto e oggi arrivato alla quarta generazione.
Il fatturato del passato esercizio si è attestato infatti a 220,4 milioni di euro, con una crescita del 28,3% sul precedente anno fiscale e del 16,3% rispetto al 2019. L’ebitda ha raggiunto circa 79,2 milioni di euro. A volume la crescita è stata del 13,1% rispetto al 2019, superando la soglia dei 25,8 milioni di bottiglie vendute.
“Usciamo da un esercizio 2021 da record sia in termini di ricavi che di redditività”, spiega a Pambianco Wine&Food l’amministratore delegato Beniamino Garofalo. “Siamo molto soddisfatti di quanto siamo riusciti a fare in un periodo complesso come quello della pandemia, durante il quale il nostro gruppo ha dimostrato grande flessibilità. Avevamo già delle basi piuttosto solide, ma abbiamo accelerato sui processi di multicanalità e di digitalizzazione dell’azienda al fine di riuscire anche a rivolgerci a un target più giovane come i Millennials”.
Hanno contribuito ad alimentare questa crescita gli investimenti, che nel 2021 sono ammontati complessivamente a 13,2 milioni di euro, destinati all’acquisizione di cantine e vigneti (da ricordare Pieve Vecchia in Maremma nell’autunno scorso), al capitale umano (l’occupazione è cresciuta fino a 462 unità), alle tecnologie di cantina e al versante dell’ospitalità. Per il 2022 sono stati stanziati ulteriori 16,2 milioni di euro.
Inoltre, aggiunge l’AD, “abbiamo rafforzato la nostra filiale americana, che per noi è un patrimonio da preservare perché il business negli Stati Uniti è di forte rilevanza, acquisendo una cantina in Oregon (Roco Winery, ndr). Per la prima volta l’azienda, che è una realtà internazionalizzata, ha fatto un’acquisizione internazionale, che crediamo ci possa portare a essere ancora più competitivi e a rafforzare il nostro dialogo con il consumatore finale”.
L’export rappresenta una percentuale sempre più importante per le vendite del gruppo, oggi superiore al 70% del fatturato globale, contro il 66,5% che si registrava nel periodo pre-pandemia, con Stati Uniti, Canada e Australia a guidare la classifica dei 95 mercati esteri che Santa Margherita Gruppo Vinicolo soddisfa.
La crescita è stata robusta nel mercato statunitense che, con un incremento del 30,6% sul 2020, arriva a incidere per il 51,7% dell’intero fatturato di gruppo, grazie all’operato della società di importazione diretta Santa Margherita Usa basata a Miami. Crescite a doppia cifra sul 2020 si registrano anche in Canada (+11,7%) e nel Regno Unito (+71,8 per cento). Si consolida invece l’Oceania, dove, a fronte di una lieve contrazione del mercato australiano, raddoppia il peso di quello neozelandese, mentre nel Far East è significativa la crescita in Cina, dove raddoppiano le vendite. Il quadro complessivo conferma l’impegno alla diversificazione dei mercati grazie all’effetto traino di vini come Prosecco e Pinot Grigio.
“Ci teniamo a precisare – sottolinea Garofalo – che abbiamo attuato un processo di internazionalizzazione, non di esportazione, che significa avere una presenza forte nei Paesi per noi rilevanti, senza tralasciare il mercato italiano, secondo per rilevanza dopo gli Stati Uniti con il 29,9% delle vendite totali e in progressione del 29,1% nel 2021 rispetto al 2020″.
La crescita globale dello scorso anno ha interessato trasversalmente tutti i brand che compongono il mosaico enologico di Santa Margherita Gruppo Vinicolo, con incrementi a due cifre: Kettmeir (Alto Adige) +49,2%; Torresella (Veneto Orientale) +32,1%; Mesa (Sardegna) +31%; Cà del Bosco (Franciacorta) +30,4%; Cà Maiol (Lugana) +24,2%; Santa Margherita (Conegliano-Valdobbiadene, Alto Adige e Veneto Orientale) +23,3%; Lamole di Lamole (Chianti Classico) +22,3%; Tenuta Sassoregale (Maremma) +19,5 per cento.
Quanto alle prospettive, anticipa l’AD, “rimaniamo fortemente positivi. I nostri numeri nel primo trimestre sono buoni, ma navighiamo a vista perché ci sono tante incertezze all’orizzonte che potrebbero impattare i risultati dell’anno: dall’aumento dei costi delle materie prime alla difficoltà logistica, soprattutto per aziende come la nostra che hanno un peso oltreoceano non indifferente, con dei fortissimi ritardi nei trasporti che potrebbero provocare delle carenze di prodotto soprattutto negli Stati Uniti. È difficile fare delle previsioni sul 2022, sono dei campanelli d’allarme da tenere in considerazione. In alcune geografie iniziamo a notare delle contrazioni dei consumi, con una tendenza a privilegiare canali distributivi come discount”.
Contribuisce a supportare le prospettive del 2022, anno in cui Santa Margherita celebra il settantesimo anniversario del Prosecco Superiore, la partnership con Fc Internazionale Milano, “nata in occasione della stagione sportiva 2020-21, con la vincita dello scudetto dopo 11 anni da parte dell’Inter e la creazione di una capsule collection one shot che ha avuto un enorme successo. Ora – conclude Garofalo – proseguiamo con una capsule che prevede tre bottiglie da collezione dedicate a tifosi e wine lover“.