Nuovo investimento per la famiglia Piccini che, alle sue cinque tenute di proprietà, ha aggiunto Cantina Porta Rossa, realtà fondata dall’enologo Pierfranco Bonaventura, ma che dal 2015 aveva visto la produzione ridursi a circa 60mila bottiglie suddivise tra Barolo, Barbaresco, Langhe Nebbiolo e Grignolino.
L’acquisizione segna così il debutto nelle Langhe di Piccini 1882, giusto sigillo dopo un 2021 da +40% che è valso un fatturato da circa 100 milioni di euro, ottenuto anche grazie a una dimensione internazionale forte della presenza in oltre 80 Paesi. I dettagli dell’operazione, della quale non è stata resa nota l’entità economica, comprendono l’acquisizione della società (che non possedeva vigneti e cantina), del marchio e dell’archivio storico, mentre, per quanto riguarda Bonaventura, resterà legato al progetto sia in termini tecnici, che per sostenere l’ingresso della nuova proprietà in seno al territorio.
Mario Piccini, proprietario del gruppo con sede in Castellina in Chianti, ha spiegato che: “Per raccontare l’Italia enoica non si può non parlare di Langhe, noi abbiamo deciso di farlo attraverso un brand che rappresenta le eccellenze prodotte tra le colline albesi, come a esempio può esserlo il Barolo Porta Rossa”. La nuova etichetta andrà così ad arricchire un portfolio già ricco di oltre 200 ettari di vigneti distribuiti tra la Fattoria di Valiano nel Chianti Classico, la Tenuta Moraia in Maremma, Villa al Cortile a Montalcino, Regio Cantina in Basilicata e Torre Mora in Sicilia.