McDonald’s continua a scommettere sull’Italia facendo leva su qualità e asporto. Tra i focus della multinazionale della ristorazione veloce c’è infatti l’incremento dell’utilizzo di materia prima made in Italy di qualità per i suoi pasti. L’obiettivo è “avere il maggior numero di fornitori italiani possibile (attualmente rappresentano l’85% del totale, ndr), chiaramente mantenendo inalterati gli standard di qualità e sicurezza che richiediamo”, racconta a Pambianco Wine&Food Dario Baroni, AD McDonald‘s Italia. “Ogni anno acquistiamo in Italia 94mila tonnellate di materia prima agroalimentare, per un investimento di circa 200milioni di euro, e intendiamo proseguire in questa direzione”.
Negli ultimi anni, infatti, “i consumatori e le loro abitudini si sono trasformati”, puntualizza Baroni. “Siamo oggi di fronte a clienti consapevoli, attenti alla qualità e all’origine degli ingredienti, che non cercano solo gusto, ma anche sicurezza alimentare e sostenibilità”. In questo senso, “anche la nostra offerta con gli anni si è evoluta proprio in risposta alle richieste dei consumatori: da qui viene ad esempio l’arricchimento della nostra offerta con un numero crescente di prodotti di qualità di origine italiana”.
In questo filone si colloca My Selection, la linea di ricette realizzate a quattro mani da McDonald’s e Joe Bastianich, giunta alla quarta edizione. “Gli obiettivi con cui nasce My Selection sono essenzialmente due – precisa l’AD – da un lato, rafforzare la nostra relazione con il comparto agroalimentare italiano e i Consorzi di tutela, dall’altro rendere accessibili, per capillarità e prezzo, ingredienti di nicchia, aumentandone la conoscenza soprattutto nei più giovani”.
Solo per la nuova edizione di My Selection prevede circa 650 tonnellate di ingredienti tipici, Dop o Igp, e in particolare: 111 tonnellate di Asiago Dop, 400 tonnellate di Montasio Dop, 14 tonnellate di purea di Mela Alto Adige Igp, 42 di Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp, 14 di Aceto Balsamico di Modena Igp, 5 tonnellate di olive taggiasche liguri e 64 di pancetta italiana.
Gli investimenti non riguardano solo le materie prima ma anche il network di punti vendita. L’idea è “continuare a investire nel Paese, aprendo nei prossimi mesi nuovi ristoranti e dando vita a nuovi posti di lavoro”, prosegue Baroni. “L’obiettivo è di aprire circa 200 nuovi ristoranti entro il 2025 assumendo 12.000 persone, di cui 5.000 nel solo 2021”. Queste nuove aperture, che andrebbero a sommarsi ai circa 640 ristoranti già attivi e agli oltre 27mila dipendenti, riguarderanno soprattutto le ‘casette’ freestanding, in quanto questo format “ci consente di sfruttare al massimo il canale McDrive”.
Proprio sul filone McDrive, una delle novità 2022 riguarda il servizio “Mobile Order and Pay che sarà attivato a breve sull’intera rete”. Questo consente di ordinare e pagare direttamente dal cellulare per poi ritirare l’ordine al Drive, nel ristorante o in parcheggi dedicati. “Questo servizio – specifica Baroni – nasce all’interno di un più ampio piano di investimento in innovazione digitale ed è possibile grazie alla nostra App, che nel 2021 è stata la più scaricata del settore food & beverage”.
Il 2021 ha visto l’apertura di 35 nuovi ristoranti, il 90% dei quali gestiti da imprenditori locali che operano sul territorio attraverso la formula del franchising, ed è stato “un anno di forte crescita, non solo rispetto al 2020 impattato dalla pandemia, ma anche e soprattutto rispetto al 2019, che per noi è stato un anno da record”. Il giro d’affari che McDonald’s sviluppa in Italia è però “un dato confidenziale”, conclude Baroni.