Non si arresta l’ascesa internazionale di Poke House che oggi mette a segno l’investimento in Sweetfin, brand californiano specializzato in bowl plant-based.
La foodtech nata a fine 2018 da un’idea di Matteo Pichi e Vittoria Zanetti, e già presente in Italia, Spagna, Portogallo, Regno Unito e Francia con oltre 75 locali, allarga così i propri orizzonti. Con l’operazione salgono, infatti, a 90 le insegne del gruppo, che ha chiuso il 2021 con un fatturato di oltre 40 milioni di euro. Un numero destinato a crescere in previsione delle nuove 80 aperture tra Europa e Stati Uniti del prossimo anno, che porteranno il brand del pesciolino a 170 negozi diretti e a un fatturato superiore ai 100 milioni di euro.
Poke House fa sapere che supporterà lo sviluppo di Sweetfin negli Stati Uniti attraverso un piano di sviluppo che prevede 40 nuove aperture nei prossimi anni tra la West Coast, dove Sweetfin è già presente con 14 locali, il Texas e l’Arizona. Non mancherà, inoltre, la condivisione di know-how tecnologico, uno degli asset strategici del modello di business di Poke House, insieme al delivery.
“In soli 3 anni siamo passati da 0 a oltre 40 milioni di euro di fatturato, abbiamo aperto più di 70 location e abbiamo visto crescere la nostra squadra che conta oltre 800 persone”, ha spiegato Matteo Pichi, co-founder e CEO di Poke House. “Oggi, spinti dall’ambizione di portare le nostre iconiche bowl in ogni angolo delle città, annunciamo con grande orgoglio l’investimento in una dà ulteriore slancio alla nostra crescita, mettendo le fondamenta per un percorso che porterà in futuro alla quotazione di Poke House”.