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Vendita di grappa verso il “riequilibrio”

Vendita di grappa verso il “riequilibrio”

Di Giulia Mauri
11 Novembre 2021

La grappa è un prodotto conviviale e, così come altre bevande alcoliche, ha inevitabilmente subito l’impatto della pandemia, soprattutto a causa della chiusura del canale horeca. Se le misure restrittive hanno infatti avuto un impatto negativo sui consumi di bevande alcoliche, con una diminuzione dell’8% in volume nel 2020 rispetto al 2019, tale dinamica è stata ancora più rilevante per gli spirits, dove ristoranti, bar e altri locali intercettavano prima del Covid la metà dei volumi consumati.

A rilevarlo è la ricerca che Nomisma ha condotto per AssoDistil-Associazione nazionale industriali distillatori di alcoli ed acquaviti. Per effetto della chiusura di bar e ristoranti, le vendite di grappa nella distribuzione moderna (iper, super, discount) hanno registrato una crescita dell’8% in valore nel 2020 rispetto al 2019. Di contro, le vendite nei Cash&Carry, canale a cui si rivolgono principalmente gli operatori del foodservice, sono crollate del 20% nello stesso periodo. Parallelamente è esploso l’e-commerce con tassi di crescita a tripla cifra: +198% tra 2019 e 2020.

Tuttavia, il graduale ritorno alla normalità sta riequilibrando lo scenario di mercato. Le vendite nel Cash&Carry sono tornate ad aumentare, mettendo a segno un +8% nel primo semestre del 2021 in confronto al primo semestre del 2020. Situazione stazionaria per le vendite in iper/supermercati e discount, seppur con differenze fra le diverse tipologie di grappa.

L’online, seppure ancora in forte crescita, ha subito un rallentamento, segnando un +30 per cento. In ogni caso, ad oggi “il 9% dei consumatori ha acquistato grappa online con valori superiori tra le generazioni più giovani (Generazione Z e Millennials) e i consumatori con una capacità di spesa alta”, ha spiegato Emanuele Di Faustino, Project Manager di Nomisma. “Tale profilo è in linea con la tipologia di grappa venduta online che si caratterizza per prezzo medio che è il doppio rispetto a quello dei prodotti acquistati nei negozi fisici”.

Dallo studio, inoltre, è emerso come 1 italiano su 3 beva grappa principalmente a casa propria, mentre il 28% a casa di parenti e amici. Il restante 37% la consuma soprattutto fuori dalle mura domestiche e a scegliere il consumo away from home sono, in particolare, le generazioni più giovani.

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