Cantina Tollo si lancia nel business dell’ospitalità. Per farlo, la cooperativa ha scelto Feudo Antico, azienda che si contraddistingue all’interno del gruppo per l’alto posizionamento, con il proprio vino distribuito esclusivamente nel canale horeca e dedicato alla Tullum Docg, denominazione istituita nel 2008 ed elevata a Docg nel 2019, che promuove varietà come Passerina, Pecorino, Montepulciano. Attualmente, la cantina produce circa 150.000 bottiglie di cui il 58% vendute all’estero, prevalentemente in Europa.
Il complesso architettonico della sede di Feudo Antico sorge infatti nel territorio di Tollo, in provincia di Chieti, nel sito archeologico della villa romana di epoca imperiale scoperta nel 2013 durante i lavori di preparazione del suolo per i primi reimpianti di Pecorino. “Qui abbiamo iniziato a fare attività di ricettività come degustazioni, eventi, workshop ma abbiamo anche realizzato una piccolissima foresteria con quattro camere”, spiega a Pambianco Wine&Food il direttore generale Andrea Di Fabio.
Le camere sono state inaugurate questo mese (mentre l’intera struttura a luglio) e l’idea è di destinarle prevalentemente alla clientela dell’azienda, che in loco può anche acquistare del vino grazie alla wine shop per la vendita diretta. In struttura è inoltre presente uno showroom, spazi destinati agli uffici, allo stoccaggio e all’invecchiamento delle bottiglie e all’affinamento in anfora. L’iniziativa ha visto inoltre nascere una sede-museo per la valorizzazione e protezione di questi antichi reperti.
Feudo Antico vuole infatti diventare “un punto di riferimento per l’archeo-enologia in Italia, e rappresenta non a caso il primo caso in cui il pubblico, e nello specifico la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara, firma una convenzione con il privato per la gestione dei ritrovamenti”.
Cantina Tollo, che oltre all’omonima Cantina Tollo e Feudo Antico conta anche Auramadre, commercializza 13 milioni di bottiglie l’anno e vanta circa 700 soci e 2.700 ettari coltivati dalle colline del litorale abruzzese fino alle pendici della Maiella. La cooperativa ha archiviato l’anno fiscale 2019/20 con 37,4 milioni di ricavi contro i 35 dell’esercizio precedente, e ha redistribuito oltre 20 milioni di euro tra valore del conferimento dei soci, redistribuzione e indotto delle aziende locali.