Approda a Milano Meta – Merging Taste, il nuovo concept di casual dining milanese fondato dagli imprenditori under 30 Ludovico Leopardi e Leo Schieppati. Con sede in Via Bonvesin De La Riva 3, Meta si fa pioniere di un format inedito che fonde al suo interno tre anime: delivery, asporto e consumazione in loco. Il tutto con uno sguardo attento alla sostenibilità e all’innovazione. Le cinque insegne temporanee con cui parte l’offerta gastronomica di Meta sono il ristorante Uovodiseppia, proposta street food dello Chef stellato Pino Cuttaia; la caffetteria Orsonero Coffee; la gelateria Gusto 17; e Young Rice e Rare, due nuovi format ideati dal team di Meta.
Lo spazio è dotato di otto vetrine fronte strada dove sono dislocate rispettivamente le cucine dei ristoranti e la sala retail. Un unico dehors con capienza di 80 posti a sedere abbraccia tutti i locali dell’insegna, mentre la sala retail che ospita Orsonero Coffee è stata interamente progettata dal duo di designer franco-libanesi david/nicolas.
“La categoria d’offerta è abbastanza particolare: l’idea è quella di creare un’infrastruttura per permettere a uno stellato di lanciare un format che si affaccia sul retail con un’offerta un po’ più easy che si presta bene sia al consumo in loco che al delivery e all’asporto”, ha spiegato a Pambianco Wine&Food Schieppati. “Abbiamo trovato questa formula che per gli chef stellati funziona bene, sia per una questione d’offerta che per creare rotazione tra gli chef. Parte delle cucine, non tutte, sono state date in gestione a una società di catering di alto livello che ha già lavorato con molti chef prestigiosi. Quindi una volta che lo chef viene da noi non deve assumere il suo personale, ma solamente sviluppare un menu, e l’esecuzione viene fatta dal catering”. Inoltre, “questo ci permette di avere chef, tanti in contemporanea, cambiarli dopo un certo periodo”.
La candidatura per entrare a far parte del Food Collective di Meta è sempre aperta ed è un’opportunità per partner di eccellenza come chef stellati, ristoranti gourmet e innovatori gastronomici di avvicinarsi al mondo del casual e delivery dining, circondati da colleghi e in un ambiente sicuro dove poter sperimentare senza dover rispettare i criteri del proprio ristorante.
“Inizialmente l’idea era quella della ghost kitchen,” ha raccontato Leopardi. “Abbiamo visto poi il potenziale di espandere la parte retail, ci siamo resi conto che se riesci a costruire una socialità intorno alle cucine potrebbe essere una cosa ancora più interessante”. Dall’altro lato, “prima del Covid chi faceva tanto delivery erano soprattutto le catene, invece tanti ristoranti gourmet e chef stellati si sono dovuti confrontare con questo mondo un po’ per esigenza. Quindi è nata l’idea di coinvolgere questi partner e che poteva essere adattato un modello più gourmet e stellato a un qualcosa di più casual e portarlo al successo in delivery”.
Le novità introdotte da Meta però non si limitano solo all’unicità del retail format. La nuova food court milanese, infatti, ha sviluppato una piattaforma di on-demand delivery di ultima generazione, accessibile sia via app che browser, che permette di selezionare i piatti delle diverse cucine in un unico ordine. Il servizio di delivery, in particolare, viene gestito privatamente utilizzando motorini elettrici e garantendo un’experience intuitiva e sostenibile. Delivery etico, packaging a impatto zero e una costante ricerca sulle ultime applicazioni innovative nel campo della sostenibilità sono i punti di forza su cui Meta investe per dar vita a un progetto unico nel panorama della ristorazione milanese.
“Sicuramente a Milano apriremo un altro spazio, e poi abbiamo l’obiettivo di andare nelle grandi città italiane ed europee”, ha concluso Schieppati.