L’Abruzzo enologico è una grande realtà: lo dimostra la crescita qualitativa supportata dall’interesse della critica e del mercato, e dai successi riportati ogni anno nei concorsi nazionali e internazionali. La valorizzazione del territorio e dei suoi vitigni autoctoni più importanti, unita a una nuova generazione di enologi e di imprenditori vitivinicoli, rappresentano oggi i punti di forza. E ora c’è la voglia da parte del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo di promuovere i vini della regione con una strategia che punta su enoturismo e marketing territoriale.
“Un vino è il suo territorio, e in Abruzzo questo legame è così evidente e profondo da convincerci a scegliere proprio il vino come voce narrante per accompagnare chi viene nella nostra regione, con un progetto di marketing territoriale che si concretizza nella app Percorsi-Abruzzo Wine Experience”, ha spiegato Valentino Di Campli, presidente del Consorzio che tutela Montepulciano d’Abruzzo Doc, Trebbiano d’Abruzzo Doc, Cerasuolo d’Abruzzo Doc, Abruzzo Doc e Villamagna Doc, oltre a 9 vini a Indicazione Geografica Tipica. Il progetto, che si è sviluppato nel corso degli ultimi anni, vuole mettere a sistema tutte le filiere impegnate nell’ambito turistico: ristorazione, accoglienza, agroalimentare, tour operator. “In questo momento di ripartenza – continua Di Campli – abbiamo voluto accendere i riflettori sulla nostra regione che ha molto da offrire agli enoturisti. Nella App sono oltre una decina i percorsi tra cui si può scegliere: dal mare alle città d’arte alle montagne, dai laghi ai borghi agli eremi, fermandosi nelle cantine disseminate dalla Costa dei Trabocchi alle alture aquilane per assaporare il gusto dei vini che raccontano la storia di questa terra e per vivere delle speciali esperienze enoturistiche d’autore dove il vino è si protagonista, ma in maniera sempre diversa e originale”. Tanti i format proposti: degustazioni con visite nei vigneti e in cantina, picnic in vigna in numerose aziende e molti altri appuntamenti speciali.
Parlando di numeri, nonostante la pandemia, il 2020 si è chiuso in pareggio per le cantine abruzzesi. “Questo grazie sia al fatto che è un prodotto che si trova all’interno della grande distribuzione, sia che molti produttori si sono attrezzati e hanno investito nell’e-commerce, nel delivery e nelle grandi enoteche online”, ha spiegato Davide Acerra, responsabile della comunicazione del Consorzio. “L’avvio del nuovo anno non è stato semplice, in quanto i principali mercati del vino abruzzese sono Inghilterra, Germania, Stati Uniti, Canada, tutti Paesi duramente colpiti dal Covid-19”. Nonostante ciò, “da marzo a maggio i dati sono molto positivi, con un +10% di crescita sul trimestre precedente, ma anche sul trimestre pre-covid”. Il Montepulciano, denominazione principe abruzzese che rappresenta oltre l’80% del totale, ha retto meglio durante la pandemia, in parte perché è quello più presente nella distribuzione e in parte perché è il vino abruzzese venduto nel mondo ( il 60% è venduto all’estero).