Portare il canale diretto a quota 15% entro il 2023. È questo il piano di Mazzei, storica realtà toscana del vino a cui fanno capo le tenute di Castello di Fonterutoli Chianti Classico, Belguardo in Maremma Toscana e Zisola in Sicilia. Attualmente, infatti, il canale diretto, che si articola in wine club e in due negozi, pesa per il 10% dei ricavi della divisione vino del gruppo la quale, nel 2020, ha registrato un fatturato di 13,5 milioni, in flessione del 12% rispetto all’anno precedente, con un ebitda al 18 per cento.
Come spiegato a Pambianco Wine&Food dal vice presidente e ceo Francesco Mazzei, “bisogna considerare che l’azienda è molto indirizzata sull’horeca, quindi si è fatto un cambio di strategia di canale in corsa, spostando buona parte del business sull’off trade. Abbiamo inoltre potenziato molto la nostra attività online, con il nostro wine club e con piattaforme terze. Tutto ciò ci ha permesso di contenere le perdite”.
Il Mazzei Wine Club, nello specifico, è stato lanciato nel 2007 dando agli iscritti la possibilità di acquistare prodotti e servizi esclusivi e di essere coinvolti in varie iniziative tra cui visite, degustazioni, eventi. È costituito da tre livelli di membership, conta soci provenienti da 34 Paesi e negli ultimi 12 mesi ha processato 2.400 ordini per 2.700 spedizioni.
Attualmente, il giro d’affari del vino è per il 70% orientato all’export, per il 20% all’Italia, mentre la restante parte, come anticipato, è rappresentata dall’attività diretta.
All’universo wine si aggiunge poi la parte legata all”ospitalità che nel 2019 ha generato ricavi per 1,5 milioni. Per esempio, presso il Castello di Fonterutoli, è presente un bed & breakfast, l’Osteria di Fonterutoli e il wine bar Società Orchestrale.
Tra gli altri progetti della famiglia Mazzei c’è quello che riguarda Il Caggio, l’azienda in provincia di Siena acquisita nel 2006 da parte della realtà toscana dal cavalier Ezio Rivella, che ne aveva la proprietà dal 1968. Da Il Caggio, e nello specifico dal clos di 6,5 ettari situato nel cuore dei 150 ettari appartenenti al borgo, il quale si trova tra i 320 e i 350 metri sul livello del mare, è stato concepito il Chianti Classico Gran Selezione docg Ipsus. Dalla prima annata, che risale al 2015, sono state realizzate 3.000 bottiglie e l’0biettivo, come raccontato Francesco Mazzei, è quello di arrivare, a regime, a quota 10.000 circa.