C’è il boom dell’e-commerce (+74%), ma anche il grande balzo del wholesale (+36%) ha contribuito a una chiusura-turbo per il 2020 di Italian Wine Brands, che ha archiviato l’esercizio finanziario con 204,3 milioni di ricavi. L’incremento anno su anno ha sfiorato il 30% e determinante è stato l’apporto delle esportazioni, cresciute da 123,5 a 164 milioni di euro, arrivando a un’incidenza di circa il 75% sul fatturato complessivo.
Nel frattempo il titolo della società quotata all’Aim di Borsa Italiana, che nella seduta di ieri ha raggiunto un incremento di oltre l’8%, è ai massimi storici, con una performance del +27% nell’ultimo mese e del +85% rispetto a un anno fa.
I risultati al 31 dicembre 2020 verranno approvati dal cda fissato per il 17 marzo e saranno poi presentati in assemblea il 22 aprile (in seconda convocazione). La società precisa in una nota che il management ha pianificato nel tempo una strategia commerciale volta a incrementare la conversione degli ordini dei clienti sui canali digitali dal tradizionale canale teleselling.
“L’esercizio appena concluso e il perdurare della pandemia hanno dato prova della validità del modello di business di Italian Wine Brands e delle strategie commerciali implementate in questi anni”, ha commentato l’ad Alessandro Mutinelli. “La flessibilità produttiva e organizzativa ci ha consentito di aumentare i volumi di vendita in un contesto difficile e limitato dalle restrizioni legate allo stato di emergenza. Lo sviluppo dei prodotti a marchi propri e gli investimenti sui canali innovativi come l’ecommerce hanno consentito a Iwb di posizionarsi in tempi relativamente rapidi tra i primi gruppi privati del vino in Italia”.