La bottiglia più cara mai battuta a un’asta in Italia è la doppia magnum di Romanée Conti Grand Cru 1990: chi se l’è aggiudicata, durante l’ultima vendita di vini pregiati e distillati di Aste Bolaffi, ha sborsato ben 100mila euro. Un’asta peraltro di grande livello, come dimostra il 99% dei lotti venduti e il risultato totale pari a 835mila euro, con decine di offerte su ogni singolo lotto che hanno più che raddoppiato le basi d’asta.
Sul podio dei migliori risultati figurano anche un Barolo Monfortino Riserva del 1955 nello storico formato quarto di Brenta (13,05 litri), salito fino a 20mila euro, e una bottiglia di Romanée-Conti Grand Cru del 2004 venduta a 15mila euro.
Spicca però il risultato della doppia magnum 1990 del Grand Cru di Borgogna, da sempre una delle etichette più preziose al mondo. “Un lotto introvabile, considerando che il cru più celebre di questo Domaine è molto raro di per sé nel formato normale e che di doppie magnum in Italia se ne importa una ogni decade. Il 1990 è un’annata particolarmente prestigiosa”, ha commentato in una nota l’amministratore delegato di Aste Bolaffi, Filippo Bolaffi.
Al di là del successo di Romanée Conti, l’asta ha confermato un trend di forte crescita dei vini italiani da collezione, che ormai raggiungono valutazioni da etichette top d’Oltralpe.
“Con i ristoranti chiusi e l’isolamento in casa, notiamo che i collezionisti e gli amanti del vino non rinunciano alla loro passione e anzi sembrano coltivarla sempre più, investendo in grandi bottiglie oppure ‘consolandosi’ bevendole”, ha concluso Bolaffi.