Michelin ha attribuito, per l’edizione 2021 della guida italiana, tante nuove stelle, con tre promozioni da una a due stelle (D’O a Cornaredo, Harry’s Piccolo a Trieste e Santa Elisabetta a Firenze) e con 26 novità tra gli stellati, ridimensionando al tempo stesso dieci ristoranti a cui è stata tolta la stella già attribuita nel passato. Ma la presentazione della guida è stata anche l’occasione per fare la conta dei locali chiusi, che non sono pochi: il numero complessivo di stelle scende infatti da 374 a 371. Chi manca?
Il nome più noto è quello di Combal.Zero di Davide Scabin, che due edizioni fa aveva perso la seconda stella e oggi scompare dalla lista per la mancata riapertura dopo il lockdown. Quella di Scabin è un’assenza pesante perché lo chef di Rivoli rappresentava una delle avanguardie più importanti della cucina italiana, noto per piatti ormai storici come Cyber Egg o la lasagna spaziale ideata per la cucina degli astronauti della Nasa. Ma non è l’unico ad aver dovuto fare i conti con le difficoltà post Covid.
A Milano, per esempio, ha perso la stella Tokuyoshi, attivissimo con il suo nuovo format Bentōteca ma privo del main restaurant che lo scorso anno aveva meritato il riconoscimento della guida. Sono usciti di scena Felix Lo Basso, dopo la chiusura del suo locale in Duomo (sostituito poi dalla nuova iniziativa avviata in Sempione con il calciatore dell’Inter Danilo D’Ambrosio), Luigi Taglienti per lo stop di Lume e Trussardi alla Scala che ha riaperto solo per il delivery.
Il capoluogo lombardo è quindi il più colpito dalla ventata di chiusure o mancate riaperture. Ma non è il solo. Se la gioca con San Gimignano (Siena), che perde due stelle: Cum Quibus e Al 43. C’è poi una scomparsa importante, quella de La Montecchia a Selvazzano (Padova), ristorante del Golf Club sui Colli Euganei dove a fine anno Erminio Alajmo, padre del tristellato Massimiliano Alajmo de Le Calandre e presidente della società Alajmo spa, preparerà per l’ultima volta la sua celebre tartare. C’è poi il caso molto emblematico di Lo Basso che oltre ad aver chiuso il locale di piazza Duomo a Milano, ha abbassato le saracinesche anche del Memorie di Trani. C’è il cambio gestione di El Coq a Vicenza, con l’uscita dello chef stellato Lorenzo Cogo e la riapertura affidata a Matteo Grandi, che è tra i nuovi stellati del 2021. C’è la chiusura de La Tenda Rossa a San Casciano in Toscana, dopo 50 anni di gloriosa attività. E quella di Locanda Perbellini a Isola Rizza (Verona), rimasta orfana da diversi anni di Giancarlo Perbellini che se n’era uscito per affrontare le attuali sfide professionali.