Decine di test effettuati ogni giorno, nessun caso positivo finora emerso. È confortante il quadro che emerge dallo “storico” ormai accumulato all’hotel Romeo di Napoli (5 stelle, situato davanti al porto della città), che fin dalla riapertura a maggio ha imposto il test sierologico con prelievo sanguigno o “pungidito” per accedere al suo interno, diventando così la prima struttura “Covid free” d’Italia. I clienti, compresi quelli del ristorante stellato Il Comandante, prima di effettuare il check in passano nell’unità mobile esterna, si sottopongono al test sierologico, attendono una ventina minuti e poi possono entrare, con tanto di certificazione anti covid in una busta.
La reazione degli ospiti? “È molto favorevole, si sentono tranquilli ed è la motivazione che ci ha permesso di organizzare tutto ciò”, racconta la resident manager dell’hotel, Gaia Montuoro. La tranquillità deriva anche dal fatto che gli stessi dipendenti si sottopongono periodicamente (ogni due settimane) al test. E pare che l’obbligatorietà e la gratuità del test abbia sostenuto gli affari soprattutto per il ristorante, che ha ripreso fin da subito a lavorare a pieno ritmo sotto la direzione dello chef Salvatore Bianco. Anzi: cenare al Comandante dell’hotel Romeo è diventata quasi un’occasione per fare un test rapido, investendo in piatti “stellati” e nei vini il denaro risparmiato per l’esame, equivalente più o meno a una cinquantina di euro a testa. Un esame che la metà della clientela decide di fare con il prelievo sanguigno e l’altra metà con pungidito, anche se tra le donne prevale la scelta del prelievo che è ritenuta più affidabile mentre gli uomini prediligono l’altra soluzione.
A completare il protocollo di hotel covid free del Romeo sono altre disposizioni rigide, dalla sanificazione con nebulizzatore di ogni stanza, che poi viene tenuta libera per almeno 24 ore, al ricorso al vapore secco saturo ogni due ore nella lobby, che per le poltrone degli spazi comuni diventa obbligatoria ogni volta che un cliente si siede. Il nebulizzatore, in particolare, ha permesso all’hotel di togliere poco o nulla dalle stanze, perché questa procedura aumenta il livello di sicurezza. Questo e altri investimenti hanno spinto la gestione del Romeo a evitare politiche promozionali verso la clientela nei mesi di ripartenza dell’attività, facendo valere in cambio le garanzie legate alla sicurezza. “I clienti, compresi quelli esteri, ci chiamano chiedendo cosa stiamo facendo contro il Covid. E quando diciamo loro che c’è il prelievo, sono ben contenti”, replica la manager della struttura.
La proprietà dell’hotel Romeo è dell’imprenditore Alfredo Romeo, fondatore dell’omonimo gruppo specializzato nella gestione di patrimoni immobiliari. Intanto a Roma è in fase di realizzazione il suo secondo albergo, nel centro storico della capitale (zona piazza del Popolo), frutto del recupero di un palazzo antico con progetto firmato da Zaha Hadid, uno degli ultimi prima della scomparsa del compianto architetto di origine irachena. Si punta a ultimare i lavori per il prossimo anno.