Eventi confermati, svolta digital e spinta all’internazionalizzazione. La terza Milano Wine Week, dal 3 all’11 ottobre, non solo si farà, ma promette di essere l’edizione della svolta soprattutto in chiave worldwide con dieci sedi internazionali collegate per i tasting attraverso la creazione della prima piattaforma eventistica digitale dedicata al mondo del vino italiano. Le aziende potranno così raggiungere, da Milano, i buyer e gli addetti ai lavori direttamente in streaming a Londra, Monaco, Mosca, Pechino, Shanghai, Hong Kong, New York, San Francisco, Miami e Toronto. L’emergenza sanitaria in atto è diventata perciò l’occasione per investire nell’online, sulla scia del successo dei digital tasting durante il lockdown, dando alla Mww una sorta di primogenitura d’innovazione tra le manifestazioni presenti nel panorama globale del vino. Una Milano che diventa ‘the digital place to be’.
“Impariamo a cambiare. Queste tre parole riassumono lo spirito con cui abbiamo impostato il nuovo palinsesto di Mww, che doveva rimanere fissa nel calendario e diventare compatibile con l’emergenza”, ha affermato Federico Gordini, ideatore della kermesse prodotta dalla Format Division di Sg Company. “La sede di Palazzo Bovara si trasforma in un grande studio televisivo che farà broadcasting in tutto il mondo”, ha aggiunto Gordini illustrando, nella conferenza stampa online, la parte che prende il nome di Digital Wine Week. E sempre da remoto, oltre ai tasting, saranno fruibili i momenti di formazione, tra i quali spicca il terzo Wine Business Forum realizzato in partnership con Bs-Strategies e coordinato da Silvana Ballotta, che sarà dedicato all’internazionalizzazione, e la seconda edizione del Wine Generation Forum realizzato con Agivi (Associazione dei giovani imprenditori vinicoli italiani) e dedicato ai millennials che lavorano nel settore vinicolo. Si aggiunge la novità del 2020: Shaping Wine, realizzato in partnership con Sda Bocconi, che costituirà un momento di riflessione sui trend innovativi e sul retail del mondo del vino.
La svolta digitale non esclude un ampio programma di eventi fisici, a partire dalla conferma dei Wine Districts di Milano ovvero i quartieri che saranno “adottati” per tutta la durata della manifestazione dai consorzi di tutela del vino. Il circuito horeca di Milano sarà anche quest’anno, e a maggior ragione date le difficoltà che attraversa il mondo dei bar e della ristorazione, un punto di riferimento e la Mww si è posta l’obiettivo di ridare nuova linfa a una categoria tra quelle maggiormente messe in ginocchio dalla crisi economica collegata alla pandemia. Senza naturalmente trascurare il delivery, con i ristoranti che proporranno dei menù tematici con tanto di abbinamento alla bottiglia più indicata. E del resto, proprio attraverso il nuovo progetto Wine Pairing, le due eccellenze italiane chef e vino si incontreranno creando un format che trae spunto dalla cancellazione della Milano Food Week, riproposta in questo modo durante la Wine Week: alcuni tra i più importanti chef italiani e internazionali saranno impegnati in altrettanti story-cooking in cui dovranno costruire una propria ricetta a partire da un vino delle aziende e dei consorzi “supporter” di Mww.
“Dobbiamo continuare a proporre eventi. Quella degli eventi è un’industria troppo importante per il nostro Paese e non può essere abbandonata. Noi come Mww daremo il nostro contributo”, ha commentato Gordini.
A fianco di Milano Wine Week, oltre alle aziende del vino e ai consorzi di tutela, ci saranno la Regione Lombardia e il Comune di Milano. “Noi ci saremo perché la manifestazione dimostra di possedere vitalità e coraggio. L’obiettivo è fare di Milano il principale luogo di promozione del vino italiano”, ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi. “Milano ha una grande voglia di ripartire adattandosi alla nuova situazione, come dimostra anche il programma della Wine Week”, ha aggiunto l’assessore al Turismo dell’amministrazione comunale, Roberta Guaineri.