La focalizzazione sul marchio Rossopomodoro e sul business della pizza ha spinto Sebeto, controllata da OpCapita, a vendere la catena Ham Holy Burger. Ad averla acquistata, alla fine dello scorso anno, sono gli stessi fondatori di Rossopomodoro, Franco Manna e Giuseppe “Pippo” Montella. Il marchio dell’hamburger reso “sacro” in senso qualitativo e nell’origine italiana degli ingredienti è ripartito da dieci locali: quattro a Milano, tre a Roma, uno a Genova, Serravalle Scrivia e Castel Romano. Con ambizioni di ulteriore espansione, nel momento in cui la ristorazione avrà modo di riaprire una volta conclusa l’emergenza sanitaria in atto. “Abbiamo pianificato un paio di nuove aperture, che potrebbero essere rinviate ma non cancellate”, racconta a Pambianco Wine&Food Franco Manna.
La candidatura di Manna e Montella è giunta dopo una trattativa, durata diversi mesi e non conclusa, tra Sebeto e un’altra catena specializzata sull’hamburger made in Italy. A quel punto la ricerca di un altro potenziale compratore avrebbe indebolito Ham Holy Burger,poichè le attenzioni del gruppo erano già state spostate su Rossopomodoro. Di conseguenza, Franco Manna ha chiesto a Sebeto di mantenere l’incarico di presidente con delega allo sviluppo, ottenendo al tempo stesso la liberatoria sul potenziale conflitto di interesse interno per aver acquisito il brand.
“Per me è stato un ritorno alla sfida imprenditoriale. Ho formato una squadra nuova, recuperando figure professionali che avevo conosciuto in Rossopomodoro e poi erano passate altrove. Eravamo partiti molto bene, prima della chiusura forzata”, commenta Manna.
Resta invariata la mission della catena, italianissima nonostante il nome inglese, con pane artigianale, carne di Fassona piemontese presidio Slow Food e una forte impronta sostenibile, con packaging innovativo e plastic free. “Il marchio l’avevo creato io e non poteva avere una filosofia diversa da quella di Rossopomodoro”, conclude Manna.