L’impressione è che il 2020 sarà l’anno cruciale per il successo di Fico Eataly World. Il parco tematico del cibo si avvicina al nuovo anno con una svolta, quella del divertimento per bambini e famiglie, da cui dovrebbe trarre nuova linfa in termini di ingressi. A due anni dall’inaugurazione, i numeri sono lontani dalle previsioni o quantomeno dalle speranze di Oscar Farinetti, che aveva parlato di 6 milioni di visitatori l’anno. Alla fine del primo anno, erano meno della metà (2,8 milioni) e allo scadere del secondo anno il numero era ulteriormente in discesa, cinque milioni in due anni.
La scossa ora potrebbe arrivare da Luna Farm, il parco divertimenti aperto nei giorni scorsi all’interno della Fabbrica Italiana Contadina con 15 attrazioni, tra le quali 7 giostre con accessibilità agevolata, animazioni interattive e musiche. È stata realizzata dal gruppo Zamperla, player mondiale nel settore entertainment e già noto per la gestione a New York del Luna Park di Coney Island e di Victorian Gardens a Central Park. L’investimento è stato pari a 11 milioni di euro per 6.500 metri quadrati di superficie. Tra le giostre piazzate all’interno di Fico compare il Toroscontro, un autoscontro di ultima generazione, ideato proprio per la struttura che sorge alle porte di Bologna.
Con Luna Farm, Fico spinge dunque l’acceleratore sul divertimento, pur continuando a ospitare eventi e momenti formativi e di riflessione sulle tematiche del food. Nel frattempo, proseguono i lavori per arrivare alla realizzazione di una struttura alberghiera a marchio Starhotels. Si chiamerà Starhotels E.ch.o Bologna, sarà un 4 stelle superior e nascerà dal recupero strutturale e funzionale dell’ex Mercato Florovivaistico di Bologna. Il progetto della struttura e degli interni è stato affidato allo studio di architettura Iosa Ghini Associati. La realizzazione sarà a cura di Prelios Sgr e la consegna è prevista all’inizio del secondo semestre 2020.
Da qui ad allora, si giocherà la delicata partita dei rinnovi con le aziende presenti all’interno di Fico. Ci sono state, nel frattempo, alcune defezioni: dopo l’uscita del ristorante di Enrico Bartolini con Le Soste, anche Urbani Tartufi ha riveduto i propri piani, lasciando la gestione del ristorante a proprio marchio a Fontanafredda, società di Farinetti, che continua a portare avanti la cucina basata sul tartufo e mantenendo anche il brand Urbani Tartufi. Contattata da Pambianco Wine&Food, la società umbra ha affermato che è comunque intenzionata a rinnovare il contratto. Si tratta di un’intenzione comune ad altre aziende e consorzi presenti che però avrebbero chiesto una riduzione dei costi, data la minor affluenza di pubblico.