Si riaccende la stagione M&A nella ristorazione e nel vino italiano. Una stagione che avrà come possibili protagonisti Cigierre nel primo ambito e Farnese Vini nel secondo.
Per quanto riguarda Cigierre, dopo il rinvio della vendita legato alla possibile stretta sulle chiusure domenicali dei centri commerciali, il dossier sarebbe tornato di attualità. Il gruppo da 482 milioni di ricavi nel 2018 è di proprietà di Bc Partners, che ha acquisito l’85% della società nel 2015 da L Capital e Paladin Capital Partners. Il restante 15% è rimasto al fondatore Marco Di Giusto, che continua a svolgere l’incarico di amministratore delegato, e ad altri investitori. Prima che si interrompessero le trattative, erano in corsa sei potenziali compratori e si parlava di una valutazione complessiva di circa 700 milioni di euro. I nomi che venivano dati per favoriti erano quelli di Carlyle e Permira. Nel frattempo, Cigierre ha messo a segno un colpo importante sul fronte delle acquisizioni, assicurandosi la proprietà di Temakinho. Gli altri brand appartenenti al gruppo con sede in provincia di Udine sono Old Wild West, American Graffiti, Pizzikotto, Weiner Haus, Shi’s. Subito dopo Temakinho, Cigierre è anche entrata nel business del food delivery con l’acquisizione della startup Pony Zero, realtà torinese specializzata nella distribuzione ecologica sull’ultimo miglio.
Quanto a Farnese Vini, la novità è legata al mandato esplorativo per la ricerca di un compratore che, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la proprietà di Nb Renaissance avrebbe affidato alla banca d’affari Lazard. E sul dossier sarebbero già al lavoro sia fondi di private equity sia gruppi strategici. L’attuale socio di maggioranza ha in portafoglio dal 2016 l’azienda abruzzese, acquisita all’epoca da 21 Investimenti di Alessandro Benetton. A Farnese Vini fanno capo i marchi Caldora, Vesevo, Vigneti del Vulture e Vigneti Zabu. Il fatturato 2018 dell’azienda è di poco inferiore ai 75 milioni di euro mentre l’ebitda supera i 15 milioni.
*Notizia modificata il 14 ottobre 2019 alle ore 10.30. In precedenza avevamo erroneamente attribuito al portafoglio di Farnese Vini il marchio Feudi di San Marzano, che invece è legato a Cantine San Marzano. Ce ne scusiamo con i lettori e con gli interessati