Foss Marai è certamente sinonimo di prosecco, in particolare di Prosecco superiore docg, eppure l’azienda con sede a Guia di Valdobbiadene, dove dispone di sei ettari di proprietà, ha investito in questi anni con intensità anche in Puglia, dove la famiglia Biasiotto (proprietaria di Foss Marai) si è ingrandita nel corso degli anni operando nei vini rossi del territorio e arrivando a cento ettari. La tenuta pugliese si chiama Masseria La Sorba ed è la seconda “creatura” di Carlo Biasiotto, fondatore nel 1986 di Foss Marai assieme alla moglie Adriana, enotecnica come lui. Una “creatura” funzionale all’obiettivo del ricambio generazionale, perché lo stesso Carlo ricorda la genesi dell’investimento.
“A Valdobbiadene – spiega Biasiotto – avevamo iniziato ad acquistare vigneti, ma i prezzi già all’epoca, parliamo di vent’anni fa, erano molto alti. E la nostra azienda ha sempre operato in maniera prudente, senza mai fare il passo più lungo della gamba. Poi, quando i miei figli sono diventati grandi, ho pensato che fosse opportuno dar loro la necessaria autonomia, e infatti da sette anni Foss Marai e l’azienda agricola collegata sono di proprietà dei miei tre figli. E allora, avendo sempre sognato di avviare una produzione in un altro territorio, sono andato in Puglia. È stata, al tempo stesso, un’occasione e un pretesto per allontanarmi da casa e far sì che loro andassero avanti senza la mia presenza un po’ troppo ingombrante”.
Oggi tra Valdobbiadene e Corato, dove su trova Masseria La Sorba, il gruppo produce circa due milioni di bottiglie di vino. “Siamo contenti, perché abbiamo raggiunto un importante obiettivo numerico senza mai guardare ai numeri, ponendo al centro la qualità”, afferma Biasiotto. “E lo siamo ancor più perché ci riferiamo esclusivamente all’horeca, canale che seguiamo attraverso una rete di oltre cento collaboratori. Oggi siamo un’azienda bella, conosciuta in tutto il mondo del vino e lottiamo per distinguerci dalla massa, perché l’allargamento della denominazione Prosecco ha creato non pochi problemi. Ma i feedback sono positivi e la clientela è fidelizzata. Per ora va bene così e non abbiamo intenzione di entrare in nuovi territori. Se lo vorranno fare, sarà un compito che lascio ai miei figli”.
Andrea, Cristiana e Umberto sono la seconda generazione di Foss Marai, ormai pienamente al comando. Con una gestione basata sulla condivisione di quel manifesto, leniter in itinere, legato una cultura familiare incentrata sul far convivere tradizione vitivinicola ed avanguardia all’insegna della sostenibilità. Una lentezza nel viaggio che è il frutto di un percorso non forzato e in costante evoluzione.