Bis di aperture a Torino per Trapizzino che, dopo il punto all’interno del Mercato Centrale a Porta Palazzo, raddoppia in piazza Carlo Emanuele II° detta anche piazza “Carlina”. Il format dello street food romano si arricchisce nel capoluogo piemontese della proposta alcolica come nella prima apertura a Trastevere, in tema con quella che fu l’antica sede settecentesca del mercato del vino, ed entra in una location d’impatto con stucchi, affreschi sulla volta e grandi vetrate con affaccio sulla piazza, per uno locale che conta 160 coperti tra interni e dehors.
Lo street food inventato nel 2008 da Stefano Callegari si propone a Torino con 5 gusti classici e 3 gusti del giorno a rotazione per un totale di 30 ricette. Il prodotto di riferimento è l’unione di due must della cucina italiana, una pizza bianca tagliata a triangolo (da qui il ricordo del tramezzino) in modo da formare una sacca, riempita con i piatti della tradizione romana, per oltre 1 milione e mezzo di trapizzini consumati in Italia e 13 locali nel mondo, dal Giappone all’Australia a New York.
Trapizzino è in fase di forte sviluppo. Nel 2018 ha fatturato poco più di 5 milioni di euro, con una previsione di oltrepassare i 7 milioni per l’anno in corso, arrivando a 30 ristoranti tra Italia ed estero, collocandosi alla 155ª posizione nella classifica 2019 delle aziende italiane cresciute di più nell’anno precedente tracciata da Il Sole 24 Ore. “La forza del brand in continua crescita sta nella semplicità della proposta e nel prezzo” ha spiegato Callegari a Pambianco Wine&Food. “Con soli 4 euro si può gustare un trapizzino. L’accelerazione della crescita è avvenuta con l’entrata dei soci Paul Pansera e Fabio Giacomobono”. Pansera si occupa di locali da più di 20 anni e ha già aperto insieme a Giacomobono due ristoranti nella capitale: l’Enoteca Passaguai e Il Sorpasso. “Dopo Roma, abbiamo subito puntato all’estero e nell’ottobre del 2012 siamo atterrati a New York in uno dei più importanti street food market al mondo: il Madison Square Eats”.
Oggi Trapizzino ha più di 100 dipendenti. Il prossimo step è quello di rafforzare la presenza in Italia aprendo sulla piazza di Trieste, e poi si prevedono diverse inaugurazioni all’estero in contesti vincenti per la proposta di street food.
Camilla Rocca